La Francia vieta le manifestazioni pro-Palestina. A Roma estrema sinistra in piazza con la kefiah
Il ministro francese dell’Interno, Gerald Darmanin, ha chiesto ai prefetti di vietare tutte le “manifestazioni filo-palestinesi” in Francia. “Le manifestazioni filo-palestinesi devono essere vietate perché suscettibili di generare disturbi all’ordine pubblico – ha indicato Darmanin – l’organizzazione di queste manifestazioni vietate deve dar luogo ad arresti”.
Il ministro ha quindi sottolineato che i cittadini “stranieri autori” di eventuali reati “devono vedersi sistematicamente revocato il permesso di soggiorno ed attuata senza indugio la loro espulsione“.
Darmanin ha infine ricordato la necessità di assicurare “una protezione sistematica e visibile di tutti i luoghi frequentati dai francesi di fede ebraica” a partire da sinagoghe e scuole.
Il dibattito rimbalza in Italia dove è prevista una serie di manifestazioni in favore della resistenza palestinese a cominciare da quella di domani a Roma rilanciata da radio Onda Rossa. “Un conto è il diritto a manifestare liberamente le proprie idee – commenta il deputato azzurro Alessandro Cattaneo – altra cosa è inneggiare alla distruzione di Israele”.
“In coerenza con la solidarietà espressa dal governo allo Stato d’Israele, vittima di una terribile e ingiustificata furia omicida paragonabile a quella dell’ISIS, si dovrebbe impedire che nelle nostre città si possa liberamente invocare la cancellazione dello Stato Ebraico e che si alimenti quel sentimento di antisemitismo. In altri paesi questo già sta avvenendo e l’auspicio è che si valuti con attenzione se permettere manifestazioni di questo tipo, a partire da quella di domani a Roma”.