Il giudice Apostolico resta al suo posto: il tribunale fa quadrato intorno alla toga pro-migranti
Il giudice Apostolico non sarà spostato ad altro incarico. E nonostante tutto, mentre il dibattito infiamma la politica, il giudice nel mirino delle recriminazioni e delle obiezioni resterà dov’è. Iolanda Apostolico, il magistrato di stanza a Catania, che non ha convalidato il trattenimento di quattro tunisini sconfessando la linea del governo nella gestione dell’emergenza migratoria, e che è finita travolta da una bufera polemica per aver presenziato a una manifestazione di protesta contro le politiche sull’immigrazione dell’ex ministro Salvini, non verrà spostata ad altro incarico.
Catania, il giudice Apostolico non sarà spostato ad altro incarico
La conferma arriva nel tardo pomeriggio, dopo ore di massimo riserbo dal tribunale di Catania circa le ipotesi su potenziali modifiche nell’organizzazione interna del palazzo di giustizia del capoluogo etneo per la giudice Iolanda Apostolico. Poi, poco prima dell’annuncio ufficiale, cominciano a trapelare indicazioni relative al fatto che, come riporta l’Adnkronos, «ci sono regole ben precise per “spostare” un magistrato». Quindi, quando arriva la notizia che non ci saranno modifiche nell’organizzazione interna del tribunale di Catania. E che Iolanda Apostolico resterà al Gruppo specializzato per i diritti della persona e della immigrazione, la cosa non coglie alla sprovvista.
Il tribunale blinda la toga pro-migranti: servono regole precise per spostare una magistrato
Anche se, come eccepisce e scrive Il Giornale sul suo sito a riguardo, «in linea teorica, la presidenza del tribunale potrebbe ancora modificare le cosiddette tabelle organizzative del suddetto ufficio, sottoponendo poi il provvedimento motivato al Consiglio giudiziario e al Csm, e assegnare di conseguenza la collega ad altra sezione. Ma – stando a quanto trapela da fonti giudiziarie riportate dalle agenzie di stampa – non sarebbe questa l’intenzione».
La Lega aveva chiesto le sue dimissioni
Dunque, nulla di fatto da Catania. Nonostante le roventi polemiche scatenatesi intorno alla Apostolico e con buona pace delle richieste di sue dimissioni avanzate dalla Lega, in una nota diramata che recita: «Apprezzamento per gli insulti contro Matteo Salvini postati dal compagno – mai smentiti – e imbarazzante presenza a una manifestazione dell’estrema sinistra con la folla che insultava le forze dell’ordine – scriveva il Carroccio auspicando un passo indietro della giudice –. Per rispetto nei confronti di tutti gli italiani e delle istituzioni, ora ci aspettiamo le dimissioni immediate».
L’auspicio di Salvini: «Conto sulla collaborazione di tutti affinché prevalgono buonsenso ed equilibrio»
Lo stesso leader leghista, il ministro e vicepremier Salvini, poco prima della nota del Carroccio sul caso del giudice di Catania aveva sottolineato come la vicenda nella sua complessità fosse «motivo di grave imbarazzo per le istituzioni». Aggiungendo in calce direttamente un auspicio: «Conto sulla collaborazione di tutti affinché prevalgono buonsenso ed equilibrio». Alla fine, poi, niente dimissioni, e nessuno spostamento.