Gratteri: da sempre contro la legalizzazione delle droghe. Le scuole portino i ragazzi a visitare le comunità
Continua a ripetere da sempre che «chi soffre vi dirà che la droga è una schiavitù, il resto sono chiacchiere». Ma oggi, Nicola Gratteri, Procuratore Capo di Napoli, ha ribadito con grande fermezza anche di essere da «sempre contrario alla legalizzazione delle droghe», aggiungendo a stretto giro un invito alle «scuole e agli insegnanti a organizzare una giornata nelle comunità terapeutiche per incontrare i tossicodipendenti e chiedere a loro se sono favorevoli o meno alla legalizzazione. Bastano due ore così per sostituire convegni, incontri e quanto altro»…
Gratteri: «Da sempre contrario alla legalizzazione delle droghe»
Il magistrato, fino a poco a fa Procuratore capo a Catanzaro, e oggi di stanza a Napoli, intervenendo alla seconda serata di Sorrento D’Autore – la rassegna culturale promossa da Vis Factor e curata da Valentina Fontana, con il Patrocinio dal Comune di Sorrento, in corso dal 6 all’8 ottobre – non usa perifrasi o locuzioni di comodo, ma va dritto al punto. E il punto che Gratteri enuclea rappresenta a sua detta una chiave di volta imprescindibile da cui partire per affrontare, dall’approccio al metodo, il problema della tossicodipendenza e tutte le sue gravissime diramazioni e ripercussioni.
«I ragazzi devono essere guidati a scegliere una comunità terapeutica per disintossicarsi»
«I ragazzi detenuti a causa della loro tossicodipendenza devono essere guidati e portati a scegliere una comunità terapeutica per disintossicarsi», ha affermato netto il magistrato. «Io – ha poi aggiunto subito dopo – farei uscire il maggior numero possibile di detenuti che hanno commesso reati a causa della loro tossicodipendenza, portandoli a disintossicarsi. Poi due su dieci scappano magari, ma non è un problema: perché li riprendiamo. Questo significherebbe però far diminuire i reati di strada e risolvere un problema enorme alle famiglie».