Gaza, l’accusa di Rula Jebreal a Israele: anni di pulizia etnica. La comunità internazionale si muova (video)
Lo show pro-Palestina con Fazio e compagni a ruota libera sulla Nove, e su La7 la pasionaria Rula Jebreal che per tutta la puntata di In onda di ieri sera – incentrata sul conflitto israelo-palestinese in corso – tenta di trovare una equidistanza che non sente e che non arriva ad esprimere e concettualizzare. Così, tra appelli e denunce, richiami all’ordine e sentenze, la bella giornalista palestinese con cittadinanza israeliana e italiana, in collegamento da New York oscilla per tutto il tempo del suo intervento tra iperboli e comparazioni improbabili.
Israele-Hamas, da Rula Jebreal un’iperbolica analisi del conflitto
Con diversi momenti topici serviti ai telespettatori. Il primo: quando la giornalista che vive a New York parla apertamente di «pulizia etnica» che Israele avrebbe attuato nel corso degli anni ai danni dei palestinesi. Il secondo: quando dietro il paravento della doverosa condanna di partenza dei metodi stragisti utilizzati da Hamas, la Jebreal non riesce poi però a spiegare a interlocutori e pubblico televisivo, la sostanziale differenza tra popolazione civile palestinese di stanza a Gaza e gruppi di terroristi armati, in trincea da quell’enclave. E non è l’unica commistione e equazione irrisolta dell’ultima performances tv della Jebreal peraltro…
Miscellanea di vittime e carnefici, e una tirata d’orecchie alla comunità internazionale
In una sorta di miscellanea di vittime e carnefici, allora, nell’analisi che la bella Rula propone dell’annoso conflitto arabo-israeliano, finiscono tutti in un unico calderone: quello che contiene «due popoli che si sono disumanizzati a vicenda». Iperboli, si diceva, che la Jebreal prova anche a smussare a tratti, gliene va dato atto. Ma l’impresa è ardua, e l’unica via d’uscita che la giornalista che vive a New York intravede, è quella di chiamare in causa ruolo e responsabilità della comunità internazionale perché «imponga pressione a quella che rappresenta la parte forte del conflitto e in tutto il Medio oriente: Israele». Come se – e non a caso il successivo intervento di Claudio Cerasa lo precisa – Hamas fosse la parte del debole della contesa…