Da Giordano Bruno a Otto Skorzeny: i segreti delle “spie” che hanno cambiato la storia
La sfida fra chi protegge un segreto e chi vuole svelarlo attraversa tutta la storia dell’umanità. La ragion di stato, il cinismo, l’inganno, il doppio gioco hanno impegnato per secoli uomini e donne. Il libro Spie, dalla guerra di Troia alla Guerra Fredda di Ulderico Piernoli, con la prefazione del generale Mario Mori, ex Direttore del Sisde, l’uomo che ha catturato Totò Riina, narra storie di spie, uomini e donne fra realtà e leggenda.
Spie: da Giordano Bruno a Alfred Wehening
Alcune, sono note, ma sconosciute nei loro risvolti, nel ruolo dei protagonisti, come Giordano Bruno, il martire del libero pensiero, ma anche spia per Elisabetta I; oppure Beaumarchais, il padre di Figaro, al quale gli Americani devono la vittoria nella guerra d’indipendenza contro la Corona inglese. In tempi più recenti rimane irrisolto il mistero dell’orologiaio che per 20 anni a Kirkwall preparò la vendetta della marina tedesca nella base inglese di Scapa Flow. Quanti sanno poi che Cavour cercò di comprare lo stato Pontificio e, quasi 80 anni dopo, Mussolini fece altrettanto con l’Etiopia?
Luisa Zeni e Laura D’Oriano, figure dimenticate
Accanto agli uomini, le donne: la Contessa di Castiglione è universalmente nota, ma nessuno ricorda Luisa Zeni, agente italiano nella Prima Guerra Mondiale, decorata con la Medaglia d’Argento, tantomeno Laura D’Oriano, al servizio di Francesi e Inglesi nel 1942, fucilata a Forte Bravetta, e la celeberrima Coco Chanel, reclutata dall’Abwher, lo spionaggio del III Reich. Difficile immaginare un colonnello delle SS, Otto Skorzeny, collaboratore del servizio segreto israeliano, il Mossad, ma anche come Kennedy si servì della CIA, sulla quale mise le mani dopo il disastro della Baia dei Porci.
I servizi segreti italiani
Storie di eroi, come Sorge e Cohen, e di traditori, come Kim Philby e i suoi amici del circolo di Cambridge, reclutati dai sovietici. Idealisti, militanti politici aiutarono abili agenti come Koval a rivelare i segreti atomici a Stalin. Abituati a definirli “deviati”, quando parliamo dei nostri servizi segreti, Ulderico Piernoli racconta figure come Francesco De Martini, il soldato più decorato d’Italia, promosso da sergente fino a generale per meriti di guerra, protagonista di imprese che fanno impallidire 007; Cesare Amè il capo del SIM, che scoprì Los Alamos, prima delle spie atomiche russe; l’ammiraglio Fulvio
Martini, direttore del Sismi, il servizio segreto militare italiano che propiziò il “colpo di stato sanitario” che destituì Bourghiba e insediò Ben Alì alla presidenza della Tunisia. Trentanove storie di spie per ricordare che il fattore umano gioca un ruolo determinante.