Aggressioni in corsia, i medici optano per la scuola di difesa personale: i corsi in questura
Ora basta: i medici rispondono alle continue aggressioni di cui ultimamente sono sempre più spesso vittime passando ai fatti con i corsi di auto-difesa. La notizia, specchio dei tempi che la cronaca riflette ormai quotidianamente, arriva dall’agenzia di stampa Italpress che nel dare la notizia, invita contestualmente alla riflessione sul vergognoso fenomeno in costante aumento dei violenti attacchi sferrati contro i camici bianchi nell’esercizio delle loro funzioni. L’ultimo, agghiacciante caso, quello della brutale aggressione inferta all’immunologo Delle Foche, massacrato a mani nude da un ex paziente che pretendeva le cure per il suo cane…
Monza, 143 medici brianzoli a scuola di difesa personale in questura
Sì perché, poco importa se l’aggressione è frutto di un follia estemporanea, stato di alterazione o motivi di risentimento e astio personali: resta il fatto che la furia rivolta sui medici è motivo di allarme che ultimamente ha indotto persino il ministro dell’Interno Piantedosi a rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei presidi ospedalieri. Oggi, poi, l’ultima svolta: alla Questura di Monza e della Brianza sono stati avviati gli incontri formativi di difesa personale tenuti da istruttori della Polizia di Stato a favore di 143 medici della provincia.
Aggressioni ai medici, i camici bianchi “a lezione di auto-difesa”
La collaborazione – spiega Italpress – è stata attivata a seguito del verificarsi di aggressioni nei confronti del personale sanitario, episodi registratisi su tutto il territorio nazionale ed anche in questa provincia. Un’iniziativa fortemente voluta dal presidente dell’Ordine dei medici e degli Odontoiatri della provincia di Monza e della Brianza, Carlo Maria Teruzzi, che ha trovato la disponibilità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Questore Marco Odorisio, per la formazione dei medici in un’ottica volta a prevenire e gestire eventuali episodi di violenza e criticità nei confronti dello stesso personale medico.
Il corso si svolgerà nella palestra della Questura
Il corso si svolgerà nella palestra della Questura, e riguarderà 143 medici iscritti all’Ordine della Provincia di Monza e della Brianza. 108 donne e 35 uomini, di età compresa tra i 30 ed i 65 anni, a cui sarà data la possibilità di apprendere tecniche di difesa da una ipotetica aggressione che si manifesti con uno strangolamento. Con una presa al camice. O con un bloccaggio delle mani. Ma anche affrontando tecniche di contrasto a seguito di contatto corpo a corpo in uno scenario a terra.
Tecniche di difesa fisica e di de-escalation verbale
Il primario obiettivo del percorso formativo verterà principalmente sull’insegnamento di alcune tecniche di difesa personale che possono risultare particolarmente utili per sottrarsi alle più comuni aggressioni in cui il medico potrebbe venire a trovarsi nello svolgimento della sua professione, comprendendo anche l’utilizzo di alcune tecniche di de-escalation verbale. Gli incontri, calendarizzati nelle giornate del martedì e del venerdì, saranno tenuti dall’istruttore di arti marziali della Polizia di Stato Assistente Capo Coordinatore Danilo Bignone, già appartenente alle Fiamme Oro della Polizia di Stato, campione italiano assoluto di lotta, cintura nera di judo, allenatore di lotta e istruttore di arti marziali miste, in servizio presso la Questura di Monza e della Brianza. E con la supervisione del Commissario Capo Alessandro Barone. e
Medici, la risposta alle aggressioni per una maggiore autotutela e sicurezza personale
Le lezioni riguarderanno l’utilizzo di tecniche di difesa che non necessitano di particolare forza fisica per contrastare le aggressioni fisiche, e garantire una maggiore autotutela e sicurezza personale a favore dei medici. Nella Palestra della Questura, alle ore 16.00 di oggi, l’inaugurazione dell’iniziativa. Presenti il Questore ed il Presidente dell’Ordine dei Medici. Du nque, tutto è pronto per poter cominciare: l’avvio agli incontri formativi con la prima sessione, a cui parteciperà il primo gruppo di 20 medici. Per l’esattezza, 16 donne e 4 uomini.