Trump accusato di diffamazione per aver negato l’abuso contro la giornalista Jean Carroll
L’ultimo affronto giudiziario contro Donald Trump arriva dal giudice federale Lewis Kaplan che ha confermato di ritenere colpevole l’ex-presidente di aver diffamato e fatto una serie di dichiarazioni false ed offensive quando nel 2019 la giornalista E. Jean Carroll lo ha accusato di averla violentata nel camerino di un grande magazzino newyorkese negli anni novanta.
Nella sua sentenza il giudice si rifà al verdetto di colpevolezza emesso a maggio dalla giuria del primo processo in cui si è stabilito che Trump “sapeva che le sue dichiarazioni sulla signora Carroll erano false”.
E per questo afferma che il nuovo processo, il cui inizio è fissato per il 15 gennaio prossimo – la stessa data dell’inizio delle primarie, con i caucus in Iowa – servirà solo a stabilire quanto il tycoon dovrà pagare di risarcimento, senza dover di nuovo entrare nel merito della vicenda.
Nella nuova causa di diffamazione presentata da Jean Carroll, la giornalista ha chiesto 10 milioni di dollari di risarcimento a Trump.
Ma quali sono queste dichiarazioni di Trump che il giudice ha ritenuto offensive?
Ex-editorialista di una rivista, Jean Carroll afferma che Trump l’ha violentata in un grande magazzino Bergdorf Goodman a metà degli anni ’90 e poi l’ha diffamata quando ha negato la sua affermazione. Un vero d proprio attacco al diritto di difesa dell’imputato.
Secondo Jean Carroll, in definitiva, Trump l’aveva diffamata quando, nel 2022, aveva detto che non l’aveva violentata, non la conosceva e che non era il suo “tipo”.