Terremoto in Marocco, il presidente dell’Ingv: “Nessun legame con le scosse registrate in Italia”

9 Set 2023 17:46 - di Gigliola Bardi
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Non c’è alcune legame tra il terremoto che ha sconvolto il Marocco e le scosse che sono state registrate nei giorni scorsi in Italia,  nell’area di Napoli e della costa marchigiana tra Pesaro e Ancona. A spiegarlo è stato il geologo e presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. “A parte la notevole distanza, è stata registrata una magnitudo completamente diversa 30.000 volte inferiore. No, non c’è nessuna relazione“, ha chiarito.

Nessun legame tra il terremoto in Marocco e le scosse registrate in Italia

Il terremoto in Marocco, ha quindi spiegato l’esperto all’agenzia di stampa Adnkronos, “è stato il più potente registrato in quell’area da quando si studiano i fenomeni sismici, anche se va ricordato che l’evento in Turchia, di un grado superiore (magnitudo 7.8, ndr), è stato 32 volte più energetico”. La zona di Marrakesh, epicentro del sisma, ha poi proseguito Doglioni, “è una zona attiva sismicamente, geologicamente viva, ed è naturale che vi possano essere anche eventi importanti lungo la catena dell’Atlante o anche nel Rif o in Algeria”. La rete sismica presente nell’area “non è in grado di registrare i piccoli terremoti, quindi è impossibile misurare con precisione i cosiddetti aftershock”, certo è “che c’è una sequenza sismica in corso. Quel che invece non possiamo sapere se vi saranno anche altri eventi importanti”.

L’importanza di parlare di terremoti “quando non avvengono”

Quanto alle cause del sisma, “la parte nord dell’Africa si muove relativamente alla parte centrale e questo movimento ha prodotto la catena dell’Alto Atlante, la quale dimostra la compressione in atto tra questi due settori africani”, ha spiegato Doglioni, sottolineando che “sarebbe opportuno parlare di terremoti quando non avvengono, in maniera da instillare negli italiani (e non solo) una cultura della prevenzione, perché è molto più importante rendere le proprie case sicure che arrivare a prevedere un terremoto”.

L’avvertimento sul rischio nella zona dei Campi Flegrei

“Naturalmente, la comunità scientifica lavora sulla previsione degli eventi sismici, ma avere delle strutture adeguate che resistano ad essi è essenziale”, ha aggiunto, chiarendo che scosse come quelle che si sono verificate nelle Marche, di intensità 3.9, anno in Italia una frequenza di circa 200 l’anno e non devono destare preoccupazione, mentre maggiore attenzione, ha spiegato al Corriere della Sera, va posta alla situazione nel Napoletano, dove tra Campi Flegrei, Vesuvio e Ischia si ha a che fare con vulcani che impattano su un’area di densità abitativa estremamente elevata e dunque che comporta gravi difficoltà d’evacuazione.

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