Ryanair, il ceo insulta: “Decreto idiota, dati spazzatura”. Urso lo zittisce: “L’Italia non si fa ricattare”
Il ceo di Ryanair, Michael O’Leary, proprio non ci vuole stare. Neppure la torta in faccia che si è beccato dagli attivisti qualche giorno fa a Bruxelles lo ha ricondotto a miti pretese. E meno che mai a un linguaggio più pacato, o a toni più concilianti. La sua comunicazione continua ormai da settimane a tirare fuori da un cilindro avvelenato invettive e minacce indirizzate a governo, decreto e utenti. E dagli annunci ai provvedimenti ritorsivi il passo è stato breve. Ma la lingua sempre troppo lunga…
Ryanair, il ceo continua a insultare governo e decreto: «Stupido e idiota, basato su dati spazzatura»
Come noto, alla compagnia aerea low cost non va giù il decreto che prevede lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali da e per le isole durante un periodo di picco di domanda, e se il prezzo di vendita del biglietto è del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo. Così, l’indomito O’Leary, durante una conferenza stampa a Milano è tornato a inveire contro l’esecutivo. E dopo aver sbandierato che, come prima ritorsione immediata, in conseguenza del decreto caro voli, Ryanair ridurrà il suo operativo invernale anche in Sicilia – «taglieremo un 10% di voli domestici dalla Sicilia questo inverno e sposteremo questi voli su rotte internazionali», ha anticipato l’ad all’Adnkronos – ha esordito furioso: «Il decreto prezzi – ha esordito – è basato su dati spazzatura e consigli falsi e inaccurati di Enac. Sono convinto che Bruxelles sia in ogni caso in procinto di rigettarlo. È completamente inapplicabile e avrà l’effetto opposto: ridurrà la capacità dei voli domestici e farà salire i prezzi».
La replica di Urso: L’Italia Paese sovrano. Non si fa a ricattare da alcuno»
Non solo. Entrando sempre a gamba tesa in merito al provvedimento dell’esecutivo – e continuando a sbraitare contro – sull’appuntamento in agenda dopodomani O’Leary ha continuato a sproloquiare: «Giovedì parteciperemo al tavolo convocato dal ministro Urso. Abbiamo avuto un incontro ieri con il suo funzionario, ma nessuno ha idea di come questo decreto funzionerà: è il più stupido decreto che sia mai stato inventato». Dal pulpito inferocito di O’Leary, insomma, sono volate parole grosse. Esternazioni alla quali il ministro Urso ha replicato nel merito con un aplomb che il ceo di Ryanair deve aver sepolto sotto l’ingente quantità di crema che gli attivisti gli hanno splmato in faccia. E così, rispondendo alle deliranti affermazioni del ceo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, prima ha messo in chiaro che «l’Italia è un Paese sovrano, non si fa a ricattare da alcuno».
Urso: «Su voli da aree come le isole non c’è alternativa di mercato»
Quindi ha fatto sapere che: «Ci siamo confrontati con il presidente dell’Antitrust su alcune tematiche di competenza del nostro dicastero, quindi le norme che riguardano il rispetto degli utenti, per quanto attiene i voli da aree come le isole Sicilia e Sardegna, in cui non vi è un’alternativa di mercato, e ovviamente anche della parte riguardante l’incremento delle licenze di taxi». Ribadendo infine: «Abbiamo trattato degli argomenti di nostra stretta pertinenza all’interno del decreto che è in corso di esame in parlamento». Immediate le reazione allo show del ceo di Ryanair, tra i primi a intervenire il Codacons che, dopo aver sottolineato che «le dichiarazioni odierne dell’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’ Leary, contro l’Italia e il decreto del governo teso a calmierare i prezzi dei voli per le isole, sono vergognose e devono portare ad interventi urgenti», ha tenuto a precisare anche altro.
Il Codacons all’attacco di Ryanair: dichiarazioni vergognose
Ossia: «Quella di Ryanair, che ha definito il decreto “stupido e idiota, basato su dati spazzatura”. Annunciando inoltre il rifiuto di comunicare all’Enac i prezzi medi dei voli – sottolinea l’associazione dei consumatori – è una vera e propria ribellione alle leggi italiane. E una dichiarazione di guerra al nostro Paese. Con l’aggravante di ricorrere a minacce e ritorsioni, come il taglio dei voli per Sicilia e Sardegna». Decisioni, puntualizza il Codacons, «che finiranno per danneggiare unicamente gli utenti italiani del trasporto aereo». Per tale motivo, rileva il Codacons, «riteniamo che il ministero e l’Enac, ognuno per gli ambiti di propria competenza, debbano avviare approfondimenti urgenti circa le decisioni assunte da Ryanair contro il decreto sulle tariffe. Arrivando a valutare, qualora ne sussistano i presupposti, la sospensione di tutte le autorizzazioni ad operare presso gli scali italiani concesse a Ryanair».
Ryanair, la provocazione del presidente Dona al ceo O’Leary
Sulla stessa linea il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. Il quale, plaudendo con un superlativo alla risposta di Urso alle rivendicazioni deliranti di Ryanair – «è giustissimo» quanto afferma il ministro: “il Governo non deve farsi ricattare” da nessuno – ha anche aggiunto: «Quanto alle affermazioni di oggi dell’amministratore delegato di Ryanair, continua a non rispondere alla semplice domanda che gli abbiamo fatto fin dall’inizio. Ma se non usa gli algoritmi, perché si preoccupa tanto di un decreto che si limita esclusivamente a vietarne l’uso? Peraltro una tantum, quando conduce a un prezzo di vendita del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo?», si domanda il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Risposta: non pervenuta.