Riforme, Salvini: «Sì a premierato e autonomia, semplificano la vita di istituzioni e cittadini»
La parola d’ordine è: semplificare. Non per caso la utilizzano tanto Elisabetta Alberti Casellati, ministra per le Riforme, quanto Matteo Salvini, titolare del dicastero dei Trasporti e delle Infrastrutture nonché leader della Lega. Ed entrambi la accostano significativamente al tema dell’autonomia. La Casellati per sottolineare il cammino in «parallelo» tra il premierato, il cui testo approderà a breve in Consiglio dei ministri, e – appunto – l’autonomia, il cui ddl è già da tempo all’esame delle competenti commissioni del Senato. I due esponenti del governo si sono incrociati all’evento “Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l’Italia“. La sintesi l’ha tirata proprio Salvini. «L’autonomia – ha detto – significa semplificare. Se accentri tutto non ce la fai».
Così Salvini all’evento organizzato dalla ministra Casellati
Significa, ha spiegato, che il ministero «deve dare l’indirizzo, deve avere la cornice di controllo, la visione d’insieme. Poi però sono i territori che devono correre». Senza trascurare, ha aggiunto, che «l’autonomia, unita a un maggiore rispetto del voto popolare con l’elezione diretta del Presidente del consiglio e della sua maggioranza, semplifica anche la vita delle istituzioni». Inutile rimarcare come l’opposizione sorvegli con particolare attenzione il dossier delle riforme. Non è un caso che Pd e M5S sostengano all’unisono che premierato e autonomia siano intrecciate da una logica di scambio cercando di stressare ora l’uno ora l’altro tema nella speranza che venga giù tutto.
L’opposizione “gufa” e Iv si stacca
Ma è una speranza vana. Anzi, deve star attenta a non perdere essa qualche pezzo per strada, è il caso di Italia Viva, tornata proprio in queste ore a manifestare, attraverso la coordinatrice Raffaella Paita, «interesse per il premierato». Significa che esistono le condizioni affinché sulla riforma costituzionale (l’autonomia è affidata ad una legge ordinaria) la maggioranza riesca ad andare addirittura oltre se stessa. Uno schema che potrebbe replicarsi anche sulla riforma messa in cantiere dal ministro Nordio. E chissà che non sia proprio in omaggio a questa consapevolezza che, nell’Italia da “semplificare“, Salvini abbia inserito anche «i tempi della giustizia».