Pa, Mantovano: «Troppe le opere pubbliche ferme per avvisi di garanzia a cantiere avviato»

19 Set 2023 16:36 - di Francesca De Ambra
Mantovano

Cittadino e Pubblica amministrazione: un conflitto a bassa intensità che dura praticamente da sempre. Da una parte, appunto, i cittadini nelle loro molteplici dimensioni di utente, contribuente, ricorrente e via elencando. Dall’altro la burocrazia con i suoi riti, i suoi timbri, i suoi ritardi e, spesso, con i suoi paradossi. Ricomporlo o, almeno, attenuarlo è obiettivo prioritario del governo. «Noi abbiamo l’obiettivo di rendere meno angosciante il contatto degli italiani con le Pa», ha infatti assicurato l’on. Alfredo Mantovano in occasione di un convegno al Tempio di Adriano a Roma.

Mantovano cita Kafka al convegno sulla semplificazione

E per mostrare coi fatti di conoscere bene il livello di insofferenza che cova presso l’opinione pubblica verso le lungaggini degli uffici, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio cita addirittura Il castello di Franz Kafka, il cui protagonista, l’agrimensore K, «si trova a dover lavorare come un bidello ma viene ancora considerato come agrimensore». Ovviare all’equivoco non dovrebbe essere difficile. Invece è proprio così che comincia lo stritolamento di K da parte degli ingranaggi della macchina organizzativa del castello, «il cui punto debole – sottolinea Mantovano – è la gestione delle competenze degli uffici…».

«Vogliamo rendere meno angosciante il rapporto con la Pa»

Il romanzo dello scrittore boemo ha poco più di un secolo (è del 1922), ma la sua storia è attualissima. «Alzi la mano chi non ha avuto esperienze di questo tipo…», sorride infatti Mantovano. Per poi aggiungere: «A nessuno in quel castello è venuto in mento di convocare un tavolo con tutti i responsabili delle varie amministrazioni. Noi non abbiamo l’ambizione di scrivere romanzi ma abbiamo l’obiettivo di rendere meno angosciante il contatto degli italiani con le pubbliche amministrazioni».

«Le cabine di regia sono la forza di questo governo»

Il problema, assicura il sottosegretario, non è la repressione dei reati contro la Pa, anzi. «Il rischio che va scongiurato – spiega Mantovano – è che quando inizia la realizzazione di una opera pubblica piombi una informazione di garanzia paralizzando l’amministratore. Poichè il grado normativo è completo, quello che ferma le opere è questa spada di Damocle costituita dall’avvio del procedimento legale, dai timori e dalle spese e così via». Infine, la replica a chi accusa Palazzo Chigi di centralizzare le decisioni attraverso cabine di regia, come quella sul Pnrr. «Questo modo di lavorare – conclude – non è un limite ma uno dei punti di forza della nostra azione di governo».

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