Nagorno-Karabakh, in Armenia oltre 100mila profughi. L’Italia attiva la Protezione civile

30 Set 2023 13:45 - di Redazione
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L’Italia risponde alla chiamata di aiuto arrivata all’Ue da parte dell’Armenia, a causa dell’ondata di profughi scatenata dalla crisi in Nagorno-Karabakh. Palazzo Chigi ha fatto sapere che è già stato attivato il sistema di Protezione civile per la ricognizione dei beni necessari alla popolazione.

L’Italia risponde alla richiesta di aiuto arrivata all’Ue: attivata la Protezione civile

“Ieri sera – ha informato Palazzo Chigi – è pervenuta alla Commissione europea la richiesta di assistenza internazionale da parte della Repubblica di Armenia a causa dell’esodo in corso dall’area del Nagorno-Karabakh. Sono domandati materiali di assistenza alla popolazione sfollata in arrivo sul territorio armeno, in termini di rifugi temporanei e beni medico-sanitari”. “L’Italia, che è al lavoro per favorire la stabilizzazione della regione, favorendo il dialogo tra Armenia e Azerbaigian – si legge ancora nella nota della Presidenza del Consiglio – ha intanto immediatamente attivato il sistema di Protezione civile, avviando una ricognizione dei beni di assistenza alla popolazione in disponibilità presso le diverse articolazioni del Servizio Nazionale e rispondenti alle esigenze espresse dal Paese”.

In Armenia oltre 100mila profughi dal Nagorno-Karabak

Secondo gli ultimi dati forniti tanto dal governo armeno quanto dall’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, i profughi che hanno lasciato la regione separatista e sono arrivati in Armenia, dopo l’operazione militare lanciata dall’Azerbaigian circa due settimane fa, sono oltre 100mila, che corrisponderebbero a oltre il 70% della popolazione del Nagorno-Karabakh. “Molti sono affamati, esausti e hanno bisogno di assistenza immediata”, ha scritto ieri sera su X l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, aggiungendo che “l’Unhcr e altri partner umanitari stanno intensificando il loro sostegno all’Armenia, ma è necessario con urgenza l’aiuto internazionale”.

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