Minniti: “Subito il Piano Mattei. Meloni ha ragione: non possiamo essere l’hotspot d’Europa”

25 Set 2023 10:21 - di Sveva Ferri
minniti meloni

Giorgia Meloni ha detto una cosa sacrosanta: l’Italia non può essere l’hotspot dell’Europa”. A dirlo è stato l’ex ministro dell’Interno Pd e oggi presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, sottolineando la necessità del “cambio di paradigma” sull’immigrazione e sposando a pieno il progetto del premier del Piano Mattei per l’Africa: ”Prendiamolo, e facciamolo diventare un piano europeo, siglando un patto con Unione africana e Nazioni Unite”, ha affermato Minniti, spiegando anche di aver “apprezzato l’intervento del premier Meloni all’assemblea dell’Onu: le sue parole sono molto meno banali di come vengono giudicate nel dibattito politico”.

L’amara frecciatina al Pd, citando Catullo: “Ciò che hai perso, consideralo perso per sempre”

Intervistato da La Verità, Minniti, che aveva già chiarito di valutare positivamente le politiche migratorie del governo proprio qui sul Secolo, ha concesso al Pd di Schlein solo una battuta, una citazione definitiva del celeberrimo Carme 8 di Catullo: “Ciò che hai perduto, consideralo perduto per sempre”. Per il resto, il lungo colloquio con Federico Novella è stato tutto sul tema dell’immigrazione, che fu anche aspetto cruciale del suo mandato all’Interno. “La postura che assumiamo sul tema migratorio è decisiva”, ha chiarito Minniti, lodando quella assunta da Meloni e ricordando che “l’Europa non si unisce con la solidarietà, ma bilanciando gli interessi nazionali”.

La postura e lo sguardo all’Africa: Minniti sposa la linea Meloni

“La partita – ha quindi avvertito Minniti – non si può vincere guardando solo all’orizzonte italiano, e nemmeno europeo. Non si va da nessuna parte insistendo sul tema della redistribuzione: quella è una trappola verbale, sono temi divisivi, e danno l’impressione che si tratti di un problema solo italiano. E poi siamo quasi sotto elezioni europee: nessun Paese ci farà il favore di accogliere le sue quote di migranti, perché tutti i leader sono esposti elettoralmente”. Dunque, “è all’Africa che dobbiamo guardare”, così come sollecitato da Meloni anche nel corso dell’Assemblea Onu.

“Solo l’Italia può fare da apripista per un nuovo rapporto tra Europa e Africa”

Il presidente di Med-Or, ricordando che “è il Paese più esposto, sta pagando il prezzo più alto ed è stata lasciata sola”, si è detto convinto che “proprio l’Italia possa fare da apripista per un nuovo rapporto tra Europa ed Africa”. “Nessun Paese europeo può ricoprire questo ruolo, se non l’Italia: possiede la forza, la storia e la cultura giusta, peraltro con un governo fondato su un solido successo elettorale”, ha detto Minniti, per il quale “può instaurarsi dunque una ‘egemonia’ italiana, per giunta proprio adesso che la Francia sta vivendo una rottura epocale con i Paesi africani, e Macron arriva a dire che la Françafrique è finita per sempre”.

La necessità di realizzare subito il Piano Mattei

La strada per riuscirci è proprio il Piano Mattei, che deve diventare subito un piano europeo e la base di un patto con Unione africana e Onu, in cui accoglienza legale e rigore contro gli ingressi legali vadano finalmente all’unisono. Per Minniti, “i termini dell’intesa” devono essere che “ogni Paese europeo offre una quota di ingressi legali, ma a due condizioni. Uno: rimpatrio immediato per chi arriva illegalmente. Due: lotta senza quartiere ai trafficanti di vite umane, che si devono equiparare ai terroristi”. E di nuovo echeggiano le parole e le decisioni di Meloni sui trafficanti – quelle pronunciate all’Onu e quelle che tanto fecero indignare e ironizzare la sinistra dopo il decreto Cutro – e sull’aumento degli ingressi legali, “una scelta importante” e “un atto di responsabilità”, che, ha chiarito Minniti, “si deve far pesare”.

Minniti: “È nostro diritto avere una diplomazia esigente”

In questa fase storica, “non stiamo discutendo se accogliere o meno i dublinanti o su quale punto fare i respingimenti. Stiamo parlando di un cambio di paradigma. Nel proporlo, l’Italia deve essere nello stesso tempo rispettosa, ma anche molto esigente. Ci siamo noi italiani in prima linea, e avere una diplomazia esigente è nostro diritto”, ha chiarito Minniti, per il quale serve che gli altri Paesi assumano una posizione chiara sulle proposte concrete per l’Africa, a partire dai partner europei. “Se qualcuno in Europa si illude che l’Africa sia solo un problema italiano, sbaglia clamorosamente. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, perché – ha avvertito l’ex ministro dell’Interno – se arrivano 150mila migranti in Italia, i movimenti secondari travolgeranno anche gli altri. È bene che l’Italia ricordi a tutti che non si potranno gestire i movimenti secondari, senza mettere il nostro Paese nelle condizioni di affrontare quelli primari dall’Africa”.

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