Metamòrphosi – Roma

2 Set 2023 0:01 - di Redazione

Metamòrphosi
Via Ponte Gagliardo, 149– 04022 Fondi – LT
Telefono: 339/3439933
Sito Internet: www.metamorphosirestaurant.com

Tipologia: tradizionale con spunti creativi
Prezzi: antipasti 14/20€, primi 16/20€, secondi 18/20€, dolci 8/12€
Chiusura: dal Lunedì al Mercoledì in Estate; dal Lunedì al Giovedì in Inverno

OFFERTA
Fa il suo ingresso in guida questo ristorante posto alle porte della cittadina di Fondi nei pressi della strada che conduce a Lenola. Un locale dalla lampante vocazione per i banchetti, come evidenziato nell’insegna e nell’impostazione della sala, che ha però delle velleità di cucina ricercata che, a nostro avviso, rimangono in larga parte tali. Il menù, consultabile esclusivamente tramite QR code, è aperto da 3 percorsi, 2 tematici dedicati a mare e terra da 4 portate a 55€ e uno da 6 portate a 70€ che spazia fra le due aree, per proseguire con la proposta à la carte. Piacevole l’accoglienza affidata a dei grissini di produzione propria (come il pane) e da una serie di finger food di livello altalenante: buono il gambero in pasta kataifi e il mini-cestino con formaggio fresco e salmone, meno convincente quello con broccoli e salsiccia e il crostino con maionese e tonno. È stata poi la volta delle polpette di baccalà in panatura panko su crema di peperone rosso e spugna al basilico, un piatto equilibrato nei sapori ma troppo asciutto, con la spugna di cui non abbiamo capito il senso. Non ci ha convinto la selezione di salumi e formaggi per via di una materia prima mediocre che strideva con il termine “selezione”, un piatto che aveva il solo pregio dell’abbondanza. Passando ai primi, buone, anche se un po’ pasticciate, le fettuccine di barbabietola con fonduta di Verzin di vacca e noci tostate, ricco di condimento il risotto ai frutti di mare che non ci ha però convinto per cottura – asciutto e leggermente gommoso il cereale – né per la presentazione in un piatto con il fondo a semisfera, non adatto ad un risotto. Meglio è andata con i secondi: l’ombr-ina (tributo a Marco Vegliò) cotta a dovere proposta con emulsione e chips di topinambur ed erbette selvatiche, e la terra che accoglie il mare, ovvero un tenero calamaro arrosto con crema di piselli (dosata con parsimonia), ravanello e mirepoix di rapa rossa glassata. Chiusura dolce con un buon crumble con crema chantilly, fragole e frutti di bosco che abbiamo preferito a quello ai tre cioccolati, alla lunga stucchevole, seguiti da un caffè sovraestratto con eccessivo sentore di tostatura.

AMBIENTE
Giocata sui toni del bianco, amplificati dal pavimento dello stesso colore, la sala risulta piuttosto anonima e con una evidente vocazione per i banchetti, con i grandi tavoli rotondi, uno dei quali posizionato in un rialzo pensato per i festeggiati, e con un angolo bar. Grandi vetrate affacciano su un curato giardino con piscina.

SERVIZIO
Molto disponibile e cortese, anche se palesemente impostato e non molto preparato. I tempi sono risultati molto lunghi nonostante in occasione della nostra visita fossero occupati solamente tre tavoli.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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