Meloni: “Don Puglisi preservò i giovani dalle insidie della criminalità. La mafia non glielo ha perdonato”
“Don Pino Puglisi è un esempio. Illuminato dalla forza della fede, ha portato avanti la sua missione senza risparmiarsi mai, fino all’estremo sacrificio”. La premier Giorgia Meloni ricorda in una nota il sacerdote ucciso dalla mafia trent’anni fa, il 15 settembre 1993. “Nella sua amata Palermo, sacerdote nello stesso rione Brancaccio dove era nato, ha sfidato la mafia senza paura. E ha donato la sua vita per salvare i più giovani e i più piccoli dalla criminalità organizzata. I giovani erano il suo tesoro, se n’è preso cura e li ha preservati dagli inganni e dalle insidie della mafia. La mafia non glielo ha perdonato e lo ha ucciso. Nel trentesimo anniversario del suo martirio l’Italia ne raccoglie ancora una volta il suo potente insegnamento: ‘Se ognuno di noi fa qualcosa, allora possiamo fare molto'”.
Don Puglisi ucciso 30 aqnni fa dalla mafia, Meloni: “I giovani erano il suo tesoro”
Don Puglisi era nato a Brancaccio e vi era tornato per svolgere il suo servizio pastorale. Proprio questo suo attaccamento al territorio esprimeva una forza che i capi mafiosi – mandanti dell’esecuzione – non riuscirono a tollerare. Don Puglisi dimostrava con le parole e con i fatti che è giusto resistere e ribellarsi alle logiche criminali, che la mafia può e deve essere sconfitta: perché quelli in gioco sono i diritti elementari e la dignità stessa di tutti gli esseri umani. A ricordare l’esempio luminoso di don Puglisi anche la presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo. Intervistata da “Avvenire” ha affermato: “Padre Puglísi contrastava le cosche col welfare del bene, è un esempio da seguire. II nostro vuole essere un omaggio alla memoria dell’uomo di fede che ha combattuto la mafia utilizzando l’arma che la criminalità teme di più: il riscatto sociale”. Chiara Colosimo ha quindi spiegato le motivazioni che hanno spinto i membri della Commissione bicamerale ad approvare all’unanimità una relazione che contiene le sentenze di condanna di esecutori e mandanti dell’omicidio”.
Musumeci: “Don Puglisi con il suo sorriso ha fatto tremare i boss”
“Trent’anni fa la mafia assassinava a Palermo don Pino Puglisi. Un “parrinu” mite che, con il suo sorriso, ha fatto tremare i boss. Ed ha cambiato la vita degli abitanti di un quartiere complesso. Un gigante, il Beato e martire Pino Puglisi. Che ha fatto del suo semplice esempio una lezione ed un monito ancora oggi attuali”. Così il ministro Nello Musumeci. Il suo sacrificio “ci sprona a rafforzare il nostro impegno nella battaglia contro la mafia; affinché il suo operato non sia mai dimenticato, ma si trasformi in un faro di speranza per le generazioni future”: sono le parole del senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione nazionale Antimafia, Raoul Russo. “Sono i giovani che devono portare avanti l’eredità di padre Puglisi”.