Mafia, assolto l’ex-senatore di FI Siclari. Era accusato di aver preso voti dalla ‘Ndrangheta
La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha assolto oggi l’ex-senatore di Forza Italia Marco Siclari, accusato (e condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi) per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito del processo Eyphemios. Verdetto ribaltato con la più ampia delle formule assolutorie («perché il fatto non sussiste») dai giudici di secondo grado, che hanno così accolto la richiesta della stessa Procura generale. Un fatto che ha quasi del miracoloso se solo si pensa che spessissimo la pubblica accusa tende sempre a uniformarsi alle richieste dei pm del grado precedente. Per Siclari, invece, gravato dall’accusa di aver chiesto ed ottenuto il sostegno elettorale di una cosca di ‘ndranghetisti alle elezioni politiche del 2018, è accaduto l’esatto contrario.
In 1° grado Siclari era stato condannato a 5 anni e 4 mesi
Più che comprensibile, quindi la soddisfazione dei colleghi di partito. A cominciare dal coordinatore nazionale Antonio Tajani, che in tweet ha detto di essere «sempre stato certo della sua innocenza». Molto più veemente la reazione di Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e presidente della Giunta per le immunità all’epoca dell’incriminazione di Siclari. Uno, dunque, che le accuse contro l’ex-senatore oggi assolto le conosce bene. Non a caso oggi le bolla come «pretestuose e infondate».
Gasparri a Nordio: «La riforma della giustizia non può attendere»
La sua riflessione è soprattutto politica e si traduce in un appello al ministro Nordio: «Quando la facciamo questa riforma? Quando mettiamo fuori dalla porta quei magistrati che fanno uso politico della giustizia? Siclari girerà a testa alta. Alcuni togati dovranno girare a testa bassa sommersi dal discredito». Un commento durissimo, questo di Gasparri, che riecheggia anche in quello del senatore Mario Occhiuto, anch’egli calabrese come Siclari. «Conoscendolo personalmente – sottolinea il parlamentare forzista – non ho mai avuto dubbi sulla sua correttezza e sulla sua estraneità a fatti che riguardano il malaffare e la vicinanza ad ambienti mafiosi. Oggi tutto questo viene finalmente conclamato, anche se nulla può cancellare gli anni di sofferenza che ha dovuto affrontare».