Lo trovano con 2600 dosi di “droga dello stupro” e i giudici lo assolvono. Palazzo Chigi: inaccettabile
Una sentenza stupefacente che desta polemiche e sconcerto. Il Tribunale di Roma ha assolto un trentunenne che deteneva una quantità di Gbl (la cosiddetta droga dello stupro) sufficiente per ricavarne 2.622 dosi. Con la risibile motivazione che l’imputato ne avrebbe fatto uso “per affrontare i suoi problemi psichici”. La notizia, diffusa oggi dai media, ha provocato la dura reazione del Dipartimento per le politiche anti-droga della Presidenza del Consiglio.
I giudici di Roma assolvono un possessore di droga dello stupro
“Dall’avvio dell’attività di questo governo è iniziato un lavoro di prevenzione, sul fronte delle dipendenze, che punta a far crescere la consapevolezza – ancora scarsa – sui danni, talora irreversibili, derivanti dall’assunzione di droga”, si legge nella nota. “Il lavoro viene svolto con le comunità, con i Sert e con le principali strutture di ricerca. Desta perciò sconcerto leggere sentenze come quella del tribunale di Roma. Con la motivazione che l’imputato ne avrebbe fatto uso per affrontare i suoi problemi psichici”.
Un approccio serio è richiesto anche ai giudici
Il dipartimento anti-droga di Palazzo Chigi invita a un “approccio serio e scientifico. Che suggerisce che i problemi psichici, e non solo quelli, con l’uso di stupefacenti peggiorano, oltre a produrre danni verso altri, incolpevoli. Un approccio serio e scientifico è richiesto a tutti, a cominciare dai giudici. Questo dipartimento – conclude la nota – è pronto a fornire collaborazione e consulenza aggiornata a chiunque le richieda”.
FdI: un’assoluzione che fa paura
Di assoluzione che fa paura parla la deputata di FdI Maddalena Morgante, responsabile del dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili. “Paura perché, nonostante le campagne di sensibilizzazione, le indignazioni di fronte alle tante, troppe, violenze subite dalle donne, nonostante lo sforzo che il governo Meloni sta facendo per mettere in campo quante più misure possibili per contrastare lo stupro, dalla magistratura arriva un messaggio che sembra contrastare con tutto questo. E fa paura”.
In fumo le iniziative contro la violenza sessuale
Identico il parere di Grazia Di Maggio per la quale l’idea che si possa detenere in casa la “droga dello stupro” e rimanere tranquillamente impuniti è sconcertante. “Speriamo la sentenza del tribunale sia solo un brutto sogno da cui ci sveglieremo presto per renderci conto che una decisione così incomprensibile non è mai stata presa”.