La rivincita woke dopo Vannacci e lo spot della pesca: Alberto Angela e l’antica Roma bisex
Alberto Angela rincuora tutta l’area progressista e woke dopo giorni di apologia dello spot della pesca di Esselunga. Su Raiuno il divulgatore figlio di Piero fa una lezione sulla sessualità nell’antica Roma. E dice che gli antichi romani praticavano la bisessualità, non c’erano categorie come etero e omo. L’amore, insomma, vinceva su tutto ed era praticato con grande ed entusiasta libertà. L’Impero romano insomma come un grande e gioioso Pride. E se eri etero, come l’imperatore Claudio, eri guardato in modo un po’ strano…
Figuriamoci gli applausi del popolo mortificato dal successo del libro di un generale. Saltelli di gioia sui social: ma che bello Alberto Angela, che bravo, che lezione di umanità e tolleranza (i romani praticavano anche la schiavitù ma che c’entra? Un piccolo, piccolissimo dettaglio da trascurare…). Alberto Angela, dopo Rosa Chemical coi suoi baci spudorati, manda in visibilio la sinistra rintronata che non sa più a cosa attaccarsi. Va bene tutto, purché si dia l’illusione che il governo è sotto scacco. Su Raiuno – esultano – c’è una voce non sovranista. Un cavallo di Troia sfuggito alle censure meloniane. Ma che bello! Se poi ci aggiungi il flop di Pino Insegno puoi anche maturare l’illusione che il paese sia dalla tua parte. Dinanzi la mutismo di Elly Schlein va bene ai naufraghi sinistri anche aggrapparsi a icone improvvisate come Alberto Angela.
Il quale del resto le stesse cose le aveva scritte un anno fa in un libro, Amore e sesso nell’Antica Roma. Dove pure avvertiva, però, che i romani pur essendo molto liberi sotto le lenzuola erano fissati con la virilità. Insomma, c’era pur sempre il culto del maschio dominatore e dominante. Ciò che ha detto due sere fa dunque non solo non rappresenta una novità ma non è certo neanche uno scoop visto che storici di statura ben più elevata di Alberto Angela lo avevano sottolineato da decenni.
E non è una novità neanche il fatto che Alberto Angela sia un beniamino del mondo lgbtq+. Già nel 2017 il sito Gay.it lo celebrava in un articolo con queste parole: “Stiamo parlando di un Odisseo post apocalittico dal multiforme ingegno: laureato in scienze naturali col massimo dei voti, oratore in 3 idiomi (italiano, francese e inglese), ha studiato nelle più importanti università del mondo (Harvard, Columbia e UCLA); e se questo non bastasse a giustificarne il fascino, venga messa agli atti anche la partecipazione a scavi archeologici internazionali che prima dei 40 anni lo avevano già portato in giro per tutto l’orbe terracqueo”. Un genio, dunque. Il vendicatore di un mondo progressista frustrato e perdente. Contenti loro…