Indovina chi c’era a Pontida: Lerner e Lucarelli inviati del Fatto. E Selvaggia si attacca agli scontrini…
Indovina chi c’era a Pontida. Il Fatto manda come inviati Gad Lerner e Selvaggia Lucarelli. Sperando forse in fuocherelli d’artificio di polemiche che non si sono invece verificati. Qualche battuta? Qualche insulto? Nulla di nulla. Così Daniele Capezzone nella sua rassegna mattutina chiosa: “La notizia è che nessuno li ha mandati affan…”.
Selvaggia si affanna comunque a trovare spunti per fare la caricatura del leghista poco sapiens. Ecco alcuni esempi della sua prosa: nello stand della Romagna “c’è una bionda cotonata che sembra uscita da una vecchia puntata di Dallas, esibisce una stemma della Lega tempestato di paillettes. Le chiedo se stia strizzando l’occhio al mondo queer: mi guarda come se avessi una saetta infuocata sulla fronte”. Poi trova finalmente “il tizio con le svastiche sullo zaino e la scritta “W il duce”.
Poi c’è Salvini che “cita una quindicina di volte “il buon Dio” come un prete di campagna. Nega il concetto di superiorità di un popolo ed esalta le diversità: un secondo dopo dice che le donne col velo non sono compatibili con la nostra cultura. Spiega che la Lega è dalla parte dell’innovazione: un secondo dopo ce l’ha con la carne sintetica e l’intelligenza artificiale”.
Nessuno la infastidisce, nessuno la insulta. Forse neanche la riconoscono. Selvaggia si attacca allora agli scontrini. Prende una birra e dell’acqua e vuole pagare con la carta. ““Sono 4,5 euro”. “Avete la carta?”. “No, solo contanti!”. “Ecco i 4,5 euro. Lo scontrino?”. “Non facciamo scontrini”. Me ne vado rincuorata, il leader è un po’ spompato, ma la base è sempre la stessa, la vecchia Lega di una volta”. Tutti evasori, dunque. Il servizio è salvo…
Lerner forse sperava in una replica di quanto accadde nel 2019, quando fu insultato sul pratone di Pontida. Niente da fare anche per lui. Nessuno se lo fila. E così i due cronisti di lusso se ne tornano da Pontida senza l’aureola della vittima.