Il ritorno di Cofferati agita la minoranza Pd. Renzi infierisce: “Vi stanno prendendo in giro”
Il ritorno in campo di Sergio Cofferati agita il Pd, acuendo la contrapposizione interna tra maggioranza e minoranza riformista. L’ex segretario della Cgil, nonché fondatore del partito, infatti, ha fatto il suo nuovo esordio sulla scena non solo annunciando di voler “dare una mano a chi deve guidare” i dem, ma anche lanciando pesanti bordate contro il renzismo, il Jobs Act che lo ha incarnato e chi fa un “uso disinvolto” della definizione “riformisti”, perché “non basta dirsi tali, bisogna esserlo”. Se ci si aggiunge che nello stesso giorno anche Michele Emiliano ha difeso a spada tratta lo spostamento a sinistra, alla minoranza il segnale dev’essere arrivato forte e chiaro: gli spazi si chiudono ulteriormente.
La minoranza Pd risponde alle bordate di Cofferati
“Quando si entra o si torna in un partito sarebbe buona norma rispettare le persone che ci sono, che in questi anni hanno militato e lavorato per questo partito, le loro idee, le loro storie. Rispettando le persone si rispetta il Pd”, ha scritto su X il senatore del Pd Filippo Sensi. Marianna Madia, citando la frase di Cofferati per cui “se qualcuno nel Pd approva il Jobs Act deve spiegare qual è il contenuto riformista di quella brutta legge”, ha ricordato, anche lei a mezzo social, che “ero responsabile Lavoro nella prima segreteria Renzi. Pronta! Ad argomentare cosa siamo riusciti a fare e dove non siamo arrivati”.
Malpezzi: “La segreteria si faccia della sintesi tra le diverse posizioni”
E ancora, “le riforme hanno sempre bisogno di un tagliando, alla luce delle cose che hanno funzionato e dei problemi nati nell’implementazione. La furia iconoclasta con cui alcuni, ultimo Cofferati, si scagliano contro il Jobs Act non aiuta a ragionare e guardare avanti”, ha avvertito Lia Quartapelle, mentre Simona Malpezzi, intervistata dall’agenzia di stampa Adnkronos, ha avvertito che “bisognerebbe evitare di fare affermazioni tranchant”, ha difeso la stagione delle “riforme” targata Renzi, ha chiesto “rispetto” per chi ha continuato a impegnarsi nel Pd e, soprattutto, ha rivendicato che “la segretaria si deve fare garante della sintesi tra diverse posizioni”. In sintesi, la minoranza promette battaglia di fronte alla chiusura ulteriore degli spazi.
Landini si rallegra per il ritorno di Cofferati nel Pd: “Può dare un contributo importante”
A rallegrarsi per il ritorno di Cofferati è stato, invece, il segretario della Cgil Maurizio Landini, dando un altro segnale sul significato di questo rientro sulla scena. “Riconosco coerenza con cui Sergio si sta muovendo. Aveva deciso di uscire da quel partito perché evidentemente no vedeva più le condizioni per starci e il fatto che oggi coerentemente con quelle idee, riveda uno spazio, mi pare che confermi la sua coerenza. Cofferati fa quello che dice e quello che pensa. Poi la scelta di iscriversi a un partito è sempre una scelta individuale ma – ha affermato Landini – il suo potrà essere un contributo importante”.
Renzi infierisce: “Mando un abbraccio ai riformisti rimasti nel Pd, vi prendono in giro”
Il carico infine ce lo ha messo Matteo Renzi, capofila delle ironie e delle critiche giunte numerose da Italia Viva e, soprattutto, . “Sergio Cofferati, l’uomo che scelse di far perdere il Pd in Liguria dopo aver perso le primarie contro Lella Paita, è rientrato nel Pd e ha sparato contro il Jobs Act. Mando un abbraccio affettuoso a tutti i riformisti rimasti nel Pd. Vi stanno prendendo in giro”, ha scritto il leader di Italia Viva nella sua eNews.