Giordano: il Papa non si fa il segno della croce. Meglio credere nei carri sovietici al posto della fede cristiana?
Ha lasciato perplessi molti cattolici il fatto che papa Francesco, recatosi a rendere omaggio alla salma di Giorgio Napolitano, abbia evitato il segno della croce. Un episodio che Mario Giordano su la Verità ha così commentato, in risposta alle richieste e ai commenti di alcuni lettori critici verso la mossa del pontefice.
“E’ piuttosto sorprendente la visita di un Papa in una camera ardente laica di un defunto laico che farà una cerimonia laica. Se questo Papa, poi, evita pure di fare il segno della croce, è inevitabile chiedersi dov’è l’errore. Il Papa non sbaglia, sia chiaro. Ma allora, è altrettanto chiaro, abbiamo sbagliato noi. Hanno sbagliato le nostre mamme che ci hanno insegnato a fare il segno della croce ogni volta che passa un carro funebre, anche se non sappiamo se porta un credente oppure no. Hanno sbagliato a insegnarci a fare il segno della croce quando entriamo al cimitero, anche se non sappiamo se tutte le persone che sono sepolte lì sono credenti oppure no. Hanno sbagliato a insegnarci che il segno della croce non è un’offesa o un’intromissione nelle libere scelte altrui”.
Il segno della croce non è un gesto di impositiva sopraffazione. E’ testimonianza di fede. Ma se il Papa si astiene dal farlo, allora i dubbi che ogni credente coltiva divengono ancora più leciti. Non solo, se ci si astiene dal segno della croce per non offendere i non credenti allora vuol dire che si ritengono i segni della fede in conflitto con la laicità, qualcosa che disturba, che si intromette illecitamente in sfere differenti. Un vero e proprio cedimento dinanzi alla desacralizzazione dell’esistenza di cui la postmodernità ci fornisce prove quotidiane. Può proprio il papa incamminarsi su questa china?
“Siamo abituati – conclude Giordano – a vedere calpestati i simboli cattolici. Siamo abituati ai crocifissi che spariscono dalle scuole; siamo abituati ai tribunali francesi che ordinano di rimuovere le statue della Madonna; siamo abituati a vedere oscurati i Gesù Bambini nei presepi e i quadri dei santi. Ma arrivare a considerare il segno della croce un oltraggio al defunto non credente, è una resa precipitosa che non ci saremmo aspettati mai. Soprattutto dal Papa, che è (o dovrebbe essere) il massimo difensore dei simboli della nostra fede. Ma siccome il Papa non sbaglia mai, evidentemente ci siamo sbagliati noi… Era meglio se credevamo ai carri armati dell’Urss“.