Ferrario su Sainz: se giri con un orologio così costoso la rapina te la cerchi… Bufera social
A parlare è la giornalista Tiziana Ferrario. Il caso è quello dell’orologio da 500mila euro che indossava il pilota Ferrari Carlos Sainz. Il quale ha subito una rapina la sera del 3 settembre ad opera di tre ladri. Che si sono avventati proprio sul prezioso cronografo. Sainz li ha rincorsi ed è riuscito a recuperare il bottino.
Fin qui la cronaca. E proprio commentando l’episodio di cronaca Tiziana Ferrario, già inviata Rai che non ha mai nascosto le sue simpatie per la sinistra, si è fatta notare su X. Con un tweet che non lascia spazio a dubbi: “Mi stupisce che ci sia un uomo che gira con 500 mila euro al polso senza provare alcun imbarazzo. Essere una persona di successo che guadagna tanto non comporta l’esibizione della propria ricchezza… questione di etica. #ItalianGP #Sainz”. Un commento contestatissimo. In pratica Ferrario dice che il pilota se l’è cercata, anche se stavolta il commento non ha avuto il clamore suscitato dalle parole di Giambruno, accusato dalla sinistra di avere vittimizzato la ragazza di Palermo stuprata dal branco.
Alla Ferrario pare invece sia consentito vittimizzare il pilota Sainz facendo proprio un assunto ideologico tipico della sinistra: essere ricchi è un disonore, occorre ostentare una poraccitudine radical chic. Ferrario, presa di mira dai commenti degli utenti di X, cancella il post. Poi ci ripensa e torna sull’argomento: non cambia opinione, girare con un orologio di lusso al polso. E’ una questione etica, insiste.
Giudizio anch’esso molto contestato. “Quindi io ricevo un orologio da uno sponsor il che vuol dire che indossandolo faccio pubblicità a quello sponsor e lei ritiene che non sia etico portarlo al braccio. Lei indossa abiti firmati? Se si non è etico indossarli”, replica un utente. E Ferrario non demorde: “Diciamo che in genere non amo l’ostentazione di oggetti supercostosi. Mi pare inopportuno. Farlo per guadagno, senza comprarlo, mi pare ancora peggio. Ma vedo di essere in minoranza. Pazienza!”. L’importante è rendersene conto…