Eutanasia, i pm chiedono l’archiviazione per Cappato. Ma l’ultima parola spetta al giudice
La Procura di Milano ha chiesto doppia archiviazione per Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, indagato per aiuto al suicidio di Elena Altamira e Romano N. per averli accompagnati in Svizzera, rispettivamente nell’agosto e nel novembre 2022, dove avevano programmato, in apposite strutture autorizzate, il proprio fine-vita. A differenza di quanto accaduto per il deejay Fabo, i due pazienti erano sì malati terminali, ma non erano tenuti in vita da macchinari. L’indagine era scattata a seguito dell’autodenuncia di Cappato. Oggi la svolta.
Cappato aveva accompagnato due malati a morire in Svizzera
Nelle loro conclusioni, infatti, i magistrati hanno richiamato i dettati della Corte Costituzionale che «impone di ritenere che rientrino nell’ambito di non punibilità anche i casi in cui – in presenza di tutti gli ulteriori requisiti – il paziente non sia tenuto in vita per mezzo di trattamenti di sostegno vitale, in quanto egli stesso rifiuti trattamenti che – sì – rallenterebbero il processo patologico e ritarderebbero la morte senza poterla impedire, ma sarebbero futili o espressivi di accanimento terapeutico secondo la scienza medica, non dignitosi secondo la percezione del malato, e forieri di ulteriori sofferenze per coloro che lo accudiscono». In poche parole, Cappato non è processabile anche se i due pazienti erano capaci di intendere e di volere.
Ora la parola passa al Gip
Da qui la richiesta di doppia archiviazione, su cui dovrà ora pronunciarsi il Gip, dal momento che «la condotta dell’imputato appare riconducibile alla fattispecie di non punibilità enucleata dalla Corte costituzionale» con la sentenza numero 242 del 2019 sull’aiuto al suicidio. A questo punto, le strade sono due: il gip accoglie la richiesta dei pm o dispone l’imputazione coatta per Cappato. Oppure, terza opzione, rimette nuovamente gli atti alla Corte Costituzionale perché si pronunci. In ogni caso, per Cappato che nel frattempo si è candidato per il centrosinistra nel collegio senatoriale di Monza-Brianza, quello dove era stato eletto Berlusconi, la richiesta della doppia archiviazione è un vero regalo.