Effetto Vannacci: l’imitazione di Crozza fa il pieno di ascolti e spopola sui Social (video)
Il generale Vannacci è l’uomo del momento non solo in libreria, dove il suo volume è diventato un best seller e tra i libri più venduti degli ultimi anni, ma fa felice anche la satira: chi non ci crede domandi a Maurizio Crozza.
Il comico e imitatore ha realizzato una parodia esilarante dell’alto ufficiale della Folgore, facendo anche il pieno di ascolti. In Fratelli di Crozza, in onda venerdì 22 settembre sulla 9, l’imitazione di Vannacci è stata uno dei momenti di picco della trasmissione in termini di audience. I dati Auditel registrano quasi un milione di spettatori (oltre il 5% di share). Numeri importanti per l’emittente che ha ingaggiato anche Fazio e Littizzetto per guadagnare ascolti.
Il monologo comico su neri, gay e su che cosa è normale
Ma che cosa ha detto Crozza nei panni del generale Vannacci? Il monologo sta spopolando anche in Rete. «Quando ero a Parigi – dice dal divano di casa il militare più famoso d’Italia – facevo finta inciampare in metropolitana per appoggiare la mia mano a quella dei neri, per capire se la pelle del nero fosse come la nostra… subito dopo per confermare questa tesi del non essere normale mi fermavo nei bagni pubblici e spiavo i neri mentre urinavano… era evidente che non erano normali!».
Crozza che interpreta Vannacci tra i momenti clou della trasmissione
«Oggi si può ironizzare sul Papa ma non si può raccontare una barzelletta su Malgioglio», dice Crozza Vannacci, che alla fine della puntata ingurgita 4 pillole rosa. “Siamo arrivati a 4”, per poi annunciare: “Ci vediamo venerdì prossimo, questo è normale”. Come a ribadire che il personaggio del generale autore del Mondo al contrario resterà tra i cavalli di battaglia di questa stagione. E, in questo caso, Crozza e Vannacci si devono ringraziare a vicenda: il primo perché ha azzeccato (come è stato per Vincenzo De Luca e Mauro Corona) il personaggio giusto al momento giusto. Il generale per avere avuto l’investitura ufficiale di personaggio pubblico: la consacrazione della satira è spesso il penultimo passo prima dell’ingresso in politica.