Digitale, l’annuncio di Butti: «Le quattro mosse del governo per eliminare i ritardi sulla “rete”»
«I mali della “rete” italiana? La colpa è degli operatori telefonici, che sono venuti meno agli impegni di copertura internet veloce presi con il governo. E dato che in ballo ci sono anche i fondi Pnrr, il problema è ancora più serio». A sostenerlo, in un’intervista a Repubblica, è il sottosegretario Alessio Butti, di Fratelli d’Italia, titolare della delega all’Innovazione. «Sono tanti gli italiani che vorrebbero abbonarsi, ma non possono perché non sono ancora coperti», ha spiegato prima di annunciare la «ricetta» con cui il governo darà la «svolta». Butti la declina in quattro mosse: copertura della rete fissa, dove le condizioni ambientali lo richiedano, anche con tecnologie fisso wireless (Fwa); quindi copertura del Paese con la rete mobile 5G.
Butti a Repubblica: «Ma gli operatori rispettino i loro impegni»
«Non solo completando la copertura con 5G Nsa (Non Stand Alone) di tutte le zone abitate – spiega Butti -, ma puntando a una copertura estesa in 5G Sa (Stand Alone), le cui caratteristiche di elevata velocità (anche oltre i 10 giga bit per secondo), bassissima latenza (5 ms o meno) e capacità di gestire un numero elevato di apparati connessi lo rendono indispensabile per abilitare la trasformazione digitale del Paese». Il terzo obiettivo, invece, «è l’adozione da parte dell’utenza, che appare spesso non motivata nella richiesta del servizio, ma che in realtà non trova disponibilità reale, di una rete moderna e avanzata sul territorio».
Velocità e prossimità a base della qualità del servizio
A giudizio del sottosegretario, «quando la rete c’è, l’utenza in genere adotta immediatamente la nuova opportunità». Infine, il quarto obiettivo. Che, spiega Butti, «è la spinta ai sistemi di Edge computing (risorse informatiche vicine all’utente finale, ndr ) per garantire una elevata qualità dei nuovi servizi (come la Sanità digitale), assicurando allo stesso tempo significativi risparmi di gestione, fino al 60 per cento, agli operatori di Tlc». In ogni caso, tutto ruota intorno alla qualità dei servizi. «Sarà quello il punto di snodo del successo delle nuove reti», assicura il titolare dell’Innovazione. E la qualità, a sua volta, dipende dal bit rate (velocità lorda) e dalla distanza tra utente e server che fornisce il servizio. «L‘Edge computing – conclude Butti – ci aiuterà proprio a superare questi limiti».