Butti: «Lo Spid? Vogliamo migliorarlo per creare un modello italiano di identità digitale»

21 Dic 2022 18:55 - di Milena Desanctis
Butti

«Non c’è nessuna intenzione di disperdere l’esperienza e il patrimonio innovativo del Sistema Pubblico dell’Identità Digitale (Spid), ma la volontà di migliorarlo e farlo evolvere per creare un modello italiano di identità digitale». Lo chiarisce il sottosegretario di Stato all’Innovazione tecnologica Alessio Butti spegnendo tutte le polemiche strumentali della sinistra. «Il processo di razionalizzazione delle identità digitali – dice – proseguirà in maniera aperta e condivisa, dialogando con tutti gli attori coinvolti». E puntualizza: «L’identità digitale è il perno della cittadinanza digitale e deve essere gestita direttamente dallo Stato, come richiesto dalla disciplina europea. Un cambiamento necessario nel segno della modernità e della semplificazione della vita dei cittadini».

Spid, la lettera di Butti al Corriere

Nei giorni scorsi Butti in una lettera al Corriere della Sera  aveva spiegato come intende “semplificare la vita in digitale”. «Abbiamo un’idea definita: non vogliamo eliminare l’identità digitale, ma – spiegava – averne solamente una, nazionale e gestita dallo Stato (proprio come quella che gli italiani portano nel loro portafogli dal 1931). Stiamo lavorando, sulla base di questa idea, sondando le necessità di tutti gli stakeholder coinvolti. I primi esiti dei nostri colloqui sono incoraggianti e li puntualizzeremo nei prossimi mesi con estrema trasparenza».

Nel sottolineare che Spid «ha un costo per lo Stato», Butti aveva osservato che la Carta d’Identità Elettronica «è un’identità digitale equivalente e sotto diversi profili migliore rispetto allo Spid». «Oggi, tuttavia, la Cie sconta tre limiti. Anzitutto i lunghi tempi di rilascio (diversi da Comune a Comune). Per ottenerla, inoltre, – aveva proseguito – i cittadini devono pagare 16,79 euro e recarsi fisicamente presso un ufficio comunale» senza contare che è «ancora poco usabile da Pc e smartphone». E spiegava che «nei prossimi mesi occorrerà coinvolgere i fornitori di identità digitale. Un’idea potrebbe essere chiedere loro un supporto alla migrazione a Cie, favorendo una transizione negoziata tra i due sistemi».

Cattaneo (FI): «Vogliamo risolvere alcune criticità»

Sullo Spid è intervenuto ieri anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera Alessandro Cattaneo: «Lo Spid è uno strumento che semplifica la vita dei cittadini, permette di risparmiare tempo, evitando le file agli sportelli, e consente di agire in piena sicurezza. Non verrà cancellato, ma stiamo cercando il modo di risolvere alcune criticità piuttosto che girarci dall’altra parte. Non possiamo ignorare che ci sono alcune categorie, come gli anziani, che incontrano difficoltà nell’utilizzarlo».

 

 

 

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