Via lo Spid per la Carta d’identità digitale (che è gratis): la proposta che fa impazzire la sinistra

19 Dic 2022 18:49 - di Carlo Marini
Spid

Abbiamo scoperto che la sinistra va pazza per lo Spid: da complicato feticcio della burocrazia, a nuovo totem dell’opposizione. A dar fuoco alle polveri del centrosinistra l’annuncio di sabato scorso del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti.

«Cerchiamo di spegnere gradualmente lo Spid – ha annunciato Butti sabato alla platea di FdI a piazza del Popolo – che raccoglie una serie di identità digitali e facilitare l’azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione. D’accordo tutti dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale».

«Il nostro è un Paese non connesso, non cablato con zone completamente disconnesse dalla rete», aveva ricordato Butti. Una questione che va affrontata: «Possiamo ragionare su una rete pubblica nazionale che garantisca parità di accesso ad ogni operatore» ha detto Butti.

I numeri sull’identità digitale: gli anziani finora tagliati fuori

Al momento solo il 43% degli italiani è in possesso di SPID, pari 33,2 milioni di cittadini. Mentre «la Carta d’identita elettronica e stata a oggi adottata da 32,4 milioni di cittadini, pari al 42% della popolazione italiana», ha aggiunto Butti. Per quanto riguarda AppIO, Butti ha spiegato che è stata scaricata da 31,9 milioni di utenti. «Gli utenti attivi mensili sono quasi 6 milioni, mentre il numero di enti (comuni, regioni, scuole, strutture sanitarie) che espongono servizi sono 7.236 sulla platea dei 14.000, che rappresentano l’obiettivo del PNRR per il 2026. PagoPA, utilizzata ormai da circa 41 milioni di persone fisiche e oltre 2 milioni di imprese. Nel complesso, stimiamo che saranno oltre 330 milioni le transazioni effettuate nel 2022 per un controvalore economico di circa 60 miliardi di euro». I comuni aderenti alla piattaforma sono 7.884.

Se da un lato lo Spid ha permesso di evitare code e perdite di tempo, dall’altro, chi non ha particolare dimestichezza con le tecnologie digitali, come gli anziani, spesso si è sentito tagliato fuori, rinunciando perfino a richiedere determinati servizi.  Non a caso l’ultimo decreto Semplificazioni ha dato la possibilità di disporre di un’ identità Spid con delega, per aiutare gli over 80 a ottenere l’ identità digitale.  Da qui la proposta di Butti di puntare sulla carta d’identità digitale. Il vantaggio della carta d’identità digitale? È gratis. A differenza dello Spid che ha un costo che dipende dal fornitore di servizi.

Renzi e Madia difendono lo Spid, che è stata una loro creatura

A sinistra l’hanno presa come un ritorno al medioevo. Mentre è solo un approccio tecnico che non può avere una visione ideologica. “Dopo l’indecoroso balletto sul Pos e la scelta miope di cancellare 18app, ora il governo Meloni prova a spegnere anche Spid. Ma perche’ la Meloni ha cosi’ paura dell’innovazione?”, hanno tuonato Matteo Renzi e Marianna Madia, presidente del Consiglio e ministra per la Pubblica amministrazione all’epoca dell’introduzione dello Spid.

Strano concetto di innovazione quello di Renzi e Madia. Gridano “Viva l’innovazione”, ma vale solo quella loro, datata 7 anni fa. Il che, in epoca digitale, è quasi un’eternità.

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