Covid, Pregliasco: la variante Pirola potrebbe diventare prevalente. Bene l’isolamento a Brescia
La variante BA.2.86 di Sars-CoV-2, Pirola sui social, “preoccupa perché ha una trentina, forse anche più, di mutazioni nella proteina Spike. Che il coronavirus utilizza per agganciare le cellule bersaglio. Così all’Adnkronos Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, commentando il primo isolamento di Pirola in Italia. Avvenuto a Brescia, da parte del team del presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso. “Mutazioni – spiega – che possono influire sulla contagiosità. E quindi Pirola è assolutamente candidata a diventare prevalente”.
Covid, Pregliasco: Pirola candidata a diventare prevalente
In questa fase – continua Pregliasco – il virus di Covid, per poter continuare la sua opera, deve in qualche modo aumentare la propria capacità diffusiva. In un contesto di immunità ibrida conferita da infezioni e vaccinazioni. Insomma, le tantissime variazioni sulla Spike facilitano senz’altro la possibilità di diffusione di Pirola. “Ad oggi – ricorda il virologo – si tratta di una variante sotto osservazione, sottoposta a monitoraggio”. Una Vum (Variant under monitoring), secondo la classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità. “BA.2.86 è sostanzialmente, si ipotizza, una sotto-variante di Omicron 2 (BA.2). È stata evidenziata da luglio, ma già ad agosto era stata segnalata in diverse nazioni, 11 circa”.
Ciccozzi: bene l’isolamento della variante a Brescia
Per Massimo Ciccozzi, della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, l’arrivo in Italia è una ‘buona’ notizia. “Finalmente la variante BA.2.86 o ‘Pirola’ è arrivata in Italia. L’isolamento a Brescia è importante, per questa variante che ha circa 33-34 mutazioni. Che comprendono anche la proteina N” di Sars-CoV-2. Una delle nostre preoccupazioni era che questa variante fosse in grado di ‘evitare’ i test antigenici. Ora, con l’isolmento a Brescia, avremo un vantaggio rispetto a questo fronte e anche su altre considerazioni”. La variante Pirola in Italia è stata isolata a Brescia dal team di Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, “in un paziente immunocompromesso – aggiunge Ciccozzi – come era accaduto anche in altri Paesi. Quindi c’è l’ipotesi che questa variante possa portare ad una infezione in questa tipologia di persone. E poi rilanciarsi con altri cambiamenti”.
Bassetti: nessun allarmismo
Contrario agli allarmismi, Matteo Bassetti. Pirola “non è un elemento di preoccupazione, come non lo è stata nessuna altra variante isolata fino ad oggi. Anche in Usa dove Pirola è dominate non mi pare ci sia stato un aumento della gravità dei casi, ma una curva che è salita e poi rapidamente scesa. È la storia delle varianti, l’abbiamo imparata”.