Capitoll Hill, 22 anni di carcere all’ex capo dei Proud Boys Tarrio. Trump: “Smith cancella le prove”

6 Set 2023 8:43 - di Eugenio Battisti

È stato condannato a 22 anni di carcere per l’assalto di Capitol Hill del 6 gennaio 2021 Enrique Tarrio. Ex leader del gruppo pro-Trump dei Proud Boys. Si tratta della condanna più pesante finora inflitta dai giudici per la tentata insurrezione.

Capitol Hill, 22 anni di carcere a Tarrio

Tarrio non partecipò direttamente all’assalto che portò alla morte di 5 persone, tra cui un agente. Ma su di lui pende l’accusa più pesante: cospirazione sediziosa. Nato a Miami da genitori cubani, il 6 gennaio 2021 assistette all’assalto da un hotel a Baltimora, 45 miglia dalla sede del Congresso. Due giorni prima, infatti era stato arrestato, all’arrivo a Washington, per l’incendio di una bandiera con la scritta “Black Lives Matter” in una chiesa.

L’ex capo dei Proud Boys non partecipò all’assalto

Al momento del suo arresto, la polizia gli trovò nello zaino cartucce per fucili d’assalto con il logo dei Proud Boys. L’organizzazione di estrema destra di cui è stato leader dal 2018 al 2021. Fu rilasciato con l’ordine di allontanarsi da Washington. Cosa che fece con qualche ritardo continuando a coordinare i suoi luogotenenti a distanza con centinaia di messaggi. Che si sono trasformati in prove a suo carico. In un messaggio Telegram ha chiesto a uno dei suoi: “Qualunque sia il risultato… fai che sia uno spettacolo”.

Si è appellato alla clemenza della Corte

Prima della pronuncia della sentenza, Tarrio si è appellato alla clemenza della Corte. E ha definito il 6 gennaio “una vergogna nazionale”. Poi ha chiesto scusa ai poliziotti e i deputati costretti a fuggire.  Dei più di 1100 procedimenti aperti, la sentenza che colpisce Tarrio è al momento la più pesante. Un altro leader dei Proud Boys e il fondatore degli Oath Keepers hanno ricevuto 18 anni ciascuno.

Trump attacca il procuratore Jack Smith

La condanna arriva proprio mentre il dipartimento di Giustizia prepara il processo a Trump di fronte allo stesso tribunale di Washington, con l’accusa di avere tentato di sovvertire il risultato elettorale. L’ex presidente Usa è tornato all’attacco del procuratore generale Jack Smith. “È  uno squilibrato. Che ha manomesso, cancellato e distrutto documenti, immagini, nastri, prove altamente confidenziali e classificati e tutte le altre forme di informazioni importanti”. Accuse pesanti che Donald Trump ha mosso sul social network Truth.

“È uno squilibrato, ha cancellato le prove”

“Smith lo ha fatto – ha aggiunto l’ex presidente – perché le prove in questione distruggono il caso falso di interferenza elettorale”. Smith sta indagando sul ruolo dell’ex inquilino della Casa Bianca nell’assalto a Capitol Hill. E nel presunto tentativo di ribaltare il risultato del voto del 2020 in Georgia. Trump non ha fornito prove a sostegno dei suoi attacchi contro Smith e il Comitato del 6 gennaio.

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