Auto, l’Ue approva il regolamento Euro 7 e recupera la ragione. Urso: “Vince la linea italiana”
Il Consiglio dell’Ue, riunito a Bruxelles, ha adottato la propria posizione negoziale sul regolamento Euro 7, destinato a regolare le emissioni di auto, furgoni, bus e camion. Il testo abbandona ufficialmente le posizioni autolesioniste e fa propria, invece, una linea di buonsenso che tiene conto della sostenibilità economica e industriale della transizione, senza per questo abbandonare l’obiettivo della riduzione delle emissioni. Si tratta, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di una vittoria della “ragione sull’ideologia” e della “linea italiana di responsabilità, concretezza e pragmatismo”, che mirava proprio a questo risultato.
Il cambio di passo nell’Ue
Nello specifico la proposta di regolamento riguarda l’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonché dei sistemi, dei componenti e delle parti tecniche destinati ai veicoli, per quanto riguarda le loro emissioni e la durata delle batterie. “L’Europa è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di automobili a basse emissioni e di alta qualità. Vogliamo continuare a perseguire l’obiettivo del miglioramento della qualità dell’aria”, ha spiegato il ministro spagnolo ad interim dell’Industria, Héctor Gómez Hernández a nome della presidenza spagnola di turno, sottolineando che “la nostra posizione è quella di continuare il percorso volto a guidare la mobilità del futuro e ad adottare livelli di emissioni realistici per i veicoli del prossimo decennio, aiutando al contempo la nostra industria a compiere il salto definitivo verso le auto pulite nel 2035”.
Cosa prevede il regolamento Euro 7 approvato
Dunque, il regolamento non guarderà più solo all’ambiente, ma ha chiarito Hernández a “un equilibrio nei costi di investimento dei produttori e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento”. In particolare, nella nuova proposta vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Vengono inoltre eliminati nuovi vincoli più restrittivi, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle autovetture.
Urso: “Abbiamo messo Euro 7 sulla strada giusta. Un bene anche per i prossimi dossier”
Urso ha sottolineato che in questo modo “abbiamo messo il dossier sull’Euro 7 sulla giusta strada, che è quella di coniugare la transizione verso l’elettrico alle esigenze dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese europee”. “Ci siamo riusciti con una larga maggioranza e questo ci conforta anche sui prossimi successivi dossier”, ha aggiunto il ministro, parlando a margine del Consiglio Competitività a Bruxelles e rivendicando che “il fronte della responsabilità”, coordinato da Repubblica Ceca, con Italia e Francia, “è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue”.
Una vittoria della “visione concreta, realistica e pragmatica reclamata dall’Italia”
“Il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia”, ha chiarito il titolare del Mimit, sottolineando come la nuova linea, che rappresenta anche un primo cambio di passo generale nell’approccio e negli equilibri che riguardano la transizione ecologica, riduce in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche, che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, con di conseguenza meno costi anche per i consumatori. Sarà così possibile indirizzare da subito più risorse per gli investimenti sulla transizione all’elettrico.
Salvaguardate la filiera automotive e le tasche dei consumatori
Il nuovo regolamento, su sollecitazione italiana, permette di salvaguardare la filiera automotive dei produttori di piccoli volumi, l’alta gamma tipica della produzione italiana come Ferrari, Lamborghini, Maserati, simboli del Made in Italy che producono circa 50mila autovetture l’anno. Per la categoria, il nuovo testo prevede infatti che per rientrare nella categoria dei piccoli volumi debba essere calcolata solo la produzione su scala europea e non quella sul piano globale. Vengono tutelati anche i produttori di veicoli commerciali, come Iveco e Cnh, per i quali restano i vincoli previsti dal regolamento Euro 6. Previsione importante anche per l’indotto italiano, che partecipa alla produzione di oltre 320mila veicoli commerciali l’anno.
Urso: “È finita la stagione della follia ideologica, ora prevale il buon senso della ragione”
“Su questa linea vincente – ha aggiunto Urso – abbiamo sollecitato ulteriori ragionevoli e pragmatiche modifiche al regolamento, che l’Italia intende raggiungere in sede di trilogo che dovrebbe concludersi in questo semestre e per cui facciamo appello alle delegazioni italiane nel Parlamento europeo affinché facciano fronte comune a tutela degli interessi nazionali”. “Siamo finalmente sulla strada giusta, per coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale alle necessità del sistema sociale e industriale europeo. È finita la stagione della follia ideologica, ora – ha concluso il ministro – prevale il buon senso della ragione”.