Ancora paura a Tor Bella Monaca, nordafricano aggredisce una volontaria: “Diamo fastidio ai pusher”
A Roma, quartiere Tor Bella Monaca, una volontaria è stata aggredita e colpita con una bottiglia di Coca Cola vuota che le ha fratturato il braccio. Insieme ad altre donne del quartiere e all’associazione Tor Più Bella, stava pulendo via Scozza. Nell’ambito di una giornata dedicata al decoro cittadino. Presenti anche la vigilanza e Don Coluccia, da sempre in prima linea contro lo spaccio nel quartiere. Ma proprio nel corso dell’intervento di pulizia delle strade sono stati aggrediti da un pusher della zona. A farne le spese Maricetta Tirrito, una volontaria. Ad aggredirla è stato un uomo di origine nordafricana. “Quell’uomo, uno dei tanti spacciatori di zona, ha prima offeso le donne impegnate a ripulire quella via – ricostruisce l’Adnkronos- . Poi sono arrivate le minacce perché evidentemente ‘occupavamo’ la sua piazza di spaccio. Infine, quella bottiglia lanciata contro un sasso in direzione della volontaria – racconta il presidente del VI Municipio Nicola Franco- . Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Maricetta Tirrito. La quale, assieme ad altre mamme, aveva deciso di rispondere all’appello di don Coluccia, il prete antimafia; e di pulire via Scozza, a Tor Bella Monaca”.
Tor Bella Monaca, altra aggressione dopo quella a Don Coluccia
“Avevamo appena iniziato l’intervento quando con Ama abbiamo caricato un divano da buttare via – ha spiegato a Fanpage.it Tiziana Ronzio, dell’associazione Tor Più Bella –. Lo ha piazzato in mezzo alla strada questa settimana, quasi come un dispetto, un pusher della zona. Che lo utilizzava per dormire e spacciare. Quando lo abbiamo portato via dalla strada, insieme all’aiuto dei netturbini, si è risentito. Ha iniziato ad inseguirci a metà strada, gridando come un folle”. “La reazione scomposta del nordafricano ha causato 25 giorni di prognosi a Maricetta. E segnala il fatto che la criminalità è in difficoltà – aggiunge Nicola Franco-. Con la società civile presente e le Istituzioni, gli spacciatori hanno dovuto interrompere la loro attività. L’aggressore è stato fermato e portato in caserma. Come per l’operazione blitz di giovedì mattina, inoltre, rileviamo che non sia un caso la nazionalità di quest’aggressore e di quella degli altri manovali della criminalità organizzata: sono tutti extra comunitari”. Solo pochi giorni fa il maxi blitz nel quartiere. Al setaccio proprio Tor Bella Monaca a Roma e Montecalvario, nei quartieri di spagnoli di Napoli.
Volontaria aggredita a tor Bella Monaca da un nordafricano
Il segnale dato dal governo ha preso in contropiede le organizzazioni criminali sul territorio. “La criminalità si serve di questi soggetti- aggiunge il presidente del Municipio- spesso in possesso già di più fogli di via; non possiamo tollerarli oltre: devono essere portati nei Cie di tutta Italia per poi essere mandati nelle rispettive patrie. Durante le operazioni di bonifica ho trovato e consegnato ai carabinieri un machete e un coltello nascosti in un divano; su cui abbiamo poi scoperto che faceva prostituire donne e anche ragazzine. Questa è la strada giusta, non molliamo un centimetro di territorio”. Ricordiamo che non più tardi di una settimana fa Don Antonio Coluccia, il prete anti droga che lotta ogni giorno contro lo spaccio e il degrado ha rischiato di morire. E’ stato vittima di un vero e proprio attentato proprio a Tor Bella Monaca da parte di un giovane bielorusso che ha cercato di investirlo con una macchina. La premier lo aveva ricevuto per ringraziarlo per il suo coraggio e l’impegno incessante contro la criminalità. Proprio il prete coraggioso ha stigmatizzato l’aggressione:
Don Coluccia: “La strada è una piazza dello spaccio. La gente ci chiede di restare”
“Quello che è successo oggi a Tor Bella Monaca è grave. La strada dove avevano organizzato questa encomiabile iniziativa è una piazza di spaccio gestita da manovalanza nordafricana: minorenni per lo più pagati poco e coinvolti in attività di vedetta e vendita”. Così si sfoga con l’Adnkronos il prete scampato a un tentativo di investimento. “L’aggressione a Maricetta da parte di una delle vedette assoldate dagli spacciatori è il segno della violenza di questi luoghi – continua -. Gli spacciatori non vogliono che territori come questo, come pure San Basilio o il Quarticciolo, respirino bellezza e voglia di pulizia. I residenti sono stanchi del degrado, iniziano a reagire e lo fanno in prima persona. Per questo alla mentalità di Gomorra, ai suv a noleggio che sfrecciano a tutta velocità sulle vie delle periferie, al narcotraffico, dobbiamo rispondere con quelle che chiamo ‘occupazioni positive’. Ci riprendiamo il territorio e lo facciamo perché è la gente che chiede di restare, di non abbandonare la parte buona di Tor Bella Monaca”.