Wanda Ferro: “A settembre giro di vite del governo sull’immigrazione irregolare”
Wanda Ferro, sottosegretario agli interni, in un’intervista a firma di Francesco Borgonovo, pubblicata oggi da La Verità, annuncia il giro di vite del governo nei confronti degli immigrati irregolari, parla della Bossi-Fini e sottolinea ancora una volta che non manca la solidarietà verso i migranti che fuggono dalle guerre da parte dell’esecutivo ma che non può esserci indulgenza verso chi delinque.
“Bossi-Fini? nata in tempi diversi”
Sulla legge in vigore la Ferro fa un’analisi storica “Il fenomeno migratorio, oggi, rispetto alla legge Bossi-Fini, è profondamente cambiato, riflettere sulla necessità di fare un tagliando alle norme vigenti mi pare opportuno. La legge Bossi-Fini è nata in continuità con la legge Turco-Napolitano per gestire flussi migratori irregolari, che ai tempi avevano delle caratteristiche differenti rispetto a quelle attuali, a partire dalla congiuntura internazionale, indiscutibilmente inedita. C’è una crisi economica internazionale molto difficile. C’è la guerra in Ucraina. Ci sono Paesi che avevano una loro stabilità, come la Libia, che ora invece stanno vivendo una stagione di assestamento. Lo scenario è completamente diverso”. Un’analisi che rispecchia quanto detto al nostro giornale, pochi giorni fa, dall’ex titolare del Viminale, Marco Minniti.
Poi, la puntualizzazione sulle differenze tra accoglienza e legalità” L’Italia è una Nazione civile e accogliente, soprattutto con chi scappa dalla guerra o da una persecuzione individuale. L’accoglienza, tuttavia, può esserci solo nell’ambito di un rapporto basato sul rispetto reciproco. Se una persona arriva in Italia – perché sostiene di scappare da un pericolo oppure perché ambisce a una vita migliore – deve rispettare il nostro Paese, altrimenti se ne deve andare. Uno Stato deve avere il diritto di espellere un soggetto straniero pericoloso”.
Ferro: ” Tra un mese il pacchetto delle nuove norme”
“Come noto-.continua la Ferro nell’intervista a Borgonovo- c’è stato un importante incontro tra il presidente Meloni e il ministro Piantedosi: a settembre arriverà un pacchetto di norme su cui stanno lavorando gli uffici del Viminale, in raccordo con il ministero della Giustizia. Il governo vuole affermare un principio: chi arriva in Italia deve seguire le leggi vigenti e deve cercare di integrarsi, altrimenti deve essere espulso. Un clima di ospitalità si crea se c’è la disponibilità di chi ospita ovviamente, ma allo stesso tempo deve esserci anche la collaborazione e l’educazione da parte di chi è ospitato. Nessuno deve approfittarsi del senso di civiltà e accoglienza dell’Italia”.
Partenze diminuite dal Nordafrica
La sottosegretaria calabrese nell’intervista aggiunge che “Oltre al pacchetto sicurezza che interverrà soprattutto in tema di espulsioni di soggetti pericolosi, continueremo a lavorare sul piano diplomatico e del supporto logistico di partner extra-Ue per limitare le partenze dal nord Africa. Dalla Turchia, dall’Egitto e dall’Algeria le partenze si sono praticamente fermate. In Tunisia e Libia riscontriamo una proficua collaborazione che sta dando i suoi risultati. Non basta ancora ma la strada è quella giusta. Oggi il differenziale sugli sbarchi rispetto al 2022 si è dimezzato rispetto ai primi mesi dell’anno”.
“L’Italia fa ogni sforzo possibile sul fronte dell’accoglienza- conclude la sottosegretaria del Viminale- e il governo lo ha già dimostrato rimettendo in piedi strutture abbandonate e in stato fatiscente proprio per i profughi. Anche chi arriva, però, deve fare la sua parte, dandosi da fare per cercarsi un lavoro e una sistemazione”.