Ispettori della Farnesina all’estero contro l’immigrazione clandestina. Rampelli: si cambia rotta
«La decisione di inviare ispettori della Farnesina in Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh dopo la denuncia del nostro deputato Andrea Di Giuseppe dimostra quanto la politica estera e migratoria dell’Italia non chiuda più gli occhi di fronte a casi di dubbia se non palese illegalità». È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
Tutto è nato dall’inchiesta del deputato di FdI Di Giuseppe
«Di fronte a quanto emerso – prosegue Rampelli – ci viene il dubbio che le ingenti presenze soprattutto nelle città metropolitane di migranti provenienti dal sud est asiatico siano strettamente connesse a una rotta migratoria gestita dalla criminalità organizzata con tanto di basisti a Roma. Meno invadente di quella del nord Africa ma proprio per questo più inosservata e penetrante, con numeri impressionanti e indisturbati. Aspettiamo aggiornamenti certi che azioni coraggiose come quella del deputato Di Giuseppe contribuiscano a funzionari corrotti nella rete diplomatico-consolare italiana? La denuncia arriva dall’eletto all’estero Andrea Di Giuseppe, Fratelli d’Italiaafforzare la nuova rotta del governo italiano.
Racket dei permessi di soggiorno: partono gli ispettori della Farnesina
Un vero e proprio racket sgominato dal deputato di Fratelli d’Italia, Di Giuseppe (eletto all’Estero). La questione riguarda infatti un giro illecito di visti in ingresso nel nostro paese, permessi di soggiorno di lavoro e turistici, in particolare riguardo agli arrivi dal Bangladesh, dal Pakistan e dalle Filippine. Con la possibilità di allargarsi anche in Turchia, visto che questo business illegale sembrava essere in piena espansione. E proprio per via di questo sviluppo dell’attività criminale, a Di Giuseppe, data la sua recente elezione, è stato proposto di unirsi. Proposta che l’onorevole non si è limitato a rispedire al mittente, ma che ha preferito approfondire, in accordo con la Guardia di Finanza di Roma, per poter sgominare la banda.