Ispettori della Farnesina all’estero contro l’immigrazione clandestina. Rampelli: si cambia rotta

24 Lug 2023 17:49 - di Guido Liberati

«La decisione di inviare ispettori della Farnesina in Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh dopo la denuncia del nostro deputato Andrea Di Giuseppe dimostra quanto la politica estera e migratoria dell’Italia non chiuda più gli occhi di fronte a casi di dubbia se non palese illegalità». È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

Tutto è nato dall’inchiesta del deputato di FdI Di Giuseppe

«Di fronte a quanto emerso – prosegue Rampelli – ci viene il dubbio che le ingenti presenze soprattutto nelle città metropolitane di migranti provenienti dal sud est asiatico siano strettamente connesse a una rotta migratoria gestita dalla criminalità organizzata con tanto di basisti a Roma. Meno invadente di quella del nord Africa ma proprio per questo più inosservata e penetrante, con numeri impressionanti e indisturbati. Aspettiamo aggiornamenti certi che azioni coraggiose come quella del deputato Di Giuseppe contribuiscano a funzionari corrotti nella rete diplomatico-consolare italiana? La denuncia arriva dall’eletto all’estero Andrea Di Giuseppe, Fratelli d’Italiaafforzare la nuova rotta del governo italiano.

Racket dei permessi di soggiorno: partono gli ispettori della Farnesina

Un vero e proprio racket sgominato dal deputato di Fratelli d’Italia, Di Giuseppe (eletto all’Estero). La questione riguarda infatti un giro illecito di visti in ingresso nel nostro paese, permessi di soggiorno di  e turistici, in particolare riguardo agli arrivi dal Bangladesh, dal Pakistan e dalle Filippine. Con la possibilità di allargarsi anche in Turchia, visto che questo business illegale sembrava essere in piena espansione. E proprio per via di questo sviluppo dell’attività criminale, a Di Giuseppe, data la sua recente elezione, è stato proposto di unirsi. Proposta che l’onorevole non si è limitato a rispedire al mittente, ma che ha preferito approfondire, in accordo con la Guardia di Finanza di Roma, per poter sgominare la banda.

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