Trump, si consegnano in carcere due suoi ex-collaboratori. La fretta di Biden per toglierlo di mezzo

23 Ago 2023 9:23 - di Roberto Frulli

Si consegnano uno dopo l’altro in carcere gli ex-collaboratori di Donald Trump – lui ha promesso che si consegnerà fra poche ore al Tribunale della Georgia che lo ha incriminato con altre 17 persone con l’accusa di aver tentato di rovesciare i risultati delle elezioni del 2020 – ma c’è anche chi, come l’ex-capo staff dell’ex-presidente, Mark Meadows, ha chiesto al Tribunale di impedire il suo arresto da parte delle autorità della Contea di Fulton.

Meadows sostiene di avere le prove che la procuratrice distrettuale della Contea, Fani Willis, lo vuole arrestare prima dell’udienza, in programma lunedì prossimo, che deve decidere se il caso sarà affidato a un Tribunale federale.

“Il procuratore distrettuale Fani Willis ha chiarito che intende arrestare il signor Meadows prima dell’udienza di lunedì e ha respinto una ragionevole richiesta di rinviare di un giorno lavorativo fino a dopo l’udienza di questa Corte”, ha detto Meadows.

“In assenza dell’intervento di questa Corte, al signor Meadows sarà negata la protezione dall’arresto che la legge federale offre agli ex-funzionari federali”.

In un documento che è stato presentato da Meadows c’è una e-mail di Willis, in cui il procuratore distrettuale rifiuta la sua richiesta di proroga e nella quale annuncia che alle “12:30 di venerdì presenterò i mandati”.

In uno stato di diritto la questione posta da Meadows avrebbe un senso ma, oramai, gli Stati Uniti sono divenuti tutto meno che uno stato di diritto con la caccia alle streghe scatenata da Biden e dai liberal Usa contro Trump e chiunque lo sostiene.

In gioco c’è la corsa alla Casa Bianca nel 2024 e i dem sono letteralmente terrorizzati all’idea che Trump si ricandidi: non hanno nomi di candidati credibili da spendere contro di lui e Biden è considerato la cosiddetta anatra zoppa, non più in grado, anche per le sue bizzarrie, i suoi evidenti, imbarazzanti, comportamenti, di gestire un impegno tanto gravoso qual’è il tuo di presidente degli Stati Uniti.

Ecco, quindi, il ricorso alla giustizia, ai procuratori amici – negli Stati Uniti è la politica a decidere le nomine -per cercare di azzoppare Trump incriminato per ben 4 volte.

Fra ieri pomeriggio e ieri sera, come detto, si sono consegnati alcuni dei suoi ex-collaboratori.

Prima è stata la volta di Scott Hall, che si è costituito al carcere della Contea di Fulton, in Georgia, ed è attualmente detenuto.

Hall è stato accusato dalla procuratrice distrettuale di Fulton, Fani Willis, di reati in relazione al suo presunto coinvolgimento della violazione del sistema di voto della contea di Coffee, in Georgia.

Contro Hall sono stati formalizzati sette capi di accusa, fra cui l’estorsione accusandolo di aver cospirato per aver accesso ai dati degli elettori e alle macchine per lo spoglio delle schede agli uffici elettorali di Coffee il 7 gennaio del 2021.

Successivamente anche l’ex-avvocato personale di Donald Trump, John Eastman, accusato di aver aiutato l’ex-presidente a falsificare i risultati delle elezioni del 2021, ha anticipato la sua intenzione di consegnarsi alle autorità giudiziarie della contesa di Fulton, in Georgia.

Commenti

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  • Lino 23 Agosto 2023

    Forza Trump sei il migliore. Biden verrà ricordato come l unico presidente d America che contribuì in modo significativo alla distruzione del pianeta nonché come un efferato assassino voluttuoso e ipocrita.Un presidente da dimenticare

  • Vittorio Martemucci 23 Agosto 2023

    AHAHAHAH e Trump aumenta consensi .

  • Vittorio Martemucci 23 Agosto 2023

    sono rimasti solo e sempre dei BARBARI INCIVILI,Hanno Distrutto CIVILTA’ MILLENARIE: la Mesopotamia e la CHIESA di ROMA. I ricorsi storici dicono che la pagheranno cara.Torneranno ad essere Conquistati !