Trump, quarta incriminazione? E i repubblicani pensano all’impeachment per Biden
Trump ancora nell’occhio del ciclone. Il tycoon americano, Presidente dal 2016 al 2020, potrebbe ricevere a giorni il quarto atto di accusa. Ma la guerra elettorale ormai entrata nel vivo in attesa delle presidenziali del prossimo anno potrebbe coinvolgere lo stesso inquilino della White House, Joe Biden, nei confronti del quale i repubblicani starebbero pensando addirittura all’impeachment.
La possibile quarta incriminazione
La quarta incriminazione potrebbe arrivare dalla Georgia e sempre per comportamenti illeciti nell’ultima campagna elettorale. “Il lavoro è stato completato, abbiamo lavorato per due anni e mezzo, siamo pronti a partire”, ha detto la procuratrice distrettuale, Fani Willis, che ha guidato l’inchiesta. In una lettera inviata a maggio, Willis ha indicato che le incriminazioni potranno arrivare la seconda o la terza settimana di agosto. Il gran giurì convocato da Willis lo scorso febbraio ha raccomandato l’incriminazione di oltre una decisione di persone.
L’attacco dei procuratori a Trump: “Non diffonda dati processo”
Intanto, a Washington, i procuratori federali hanno chiesto che venga imposto a Donald Trump di non diffondere sui media e social media elementi istruttori prima dell’inizio del processo a suo carico per le interferenze elettorali. E la giudice Tanya Chutkan ha fissato per venerdì un’udienza, alla quale l’ex presidente non dovrà partecipare, per decidere in merito dell’ordine protettivo chiesto dal procuratore speciale Jack Smith.
I repubblicani pensano all’impeachment per Biden?
Ma la guerra pre-elettorale potrebbe non risparmiare Joe Biden. I repubblicani potrebbero( spinti dall’ala oltranzista e dallo stesso Biden) chiedere l’impeachment per il presidente americano sul caso Hunter. Una strategia che ancora non convince l’ala moderata dal partito e che potrebbe prendere piede proprio a causa dei continui guai giudiziari di “The Donald”. Insomma, si prospetta una lunga e difficile campagna presidenziale per gli States senza esclusione di colpi.
I sondaggi
I sondaggi repubblicani non ammettono discussioni: il tycoon avrebbe il 54% dei consensi, con ben 37 punti di vantaggio su De Santis, secondo. E le incriminazioni potrebbero scatenare l’effetto “martire” aumentando popolarità e voti per Trump.