Toto Cutugno, la folla ai funerali intona “L’italiano”. Pupo: “Le sue melodie immortali, quelle di oggi non so” (video)
Un fragoroso applauso della folla ha accolto il feretro di Toto Cutugno quando è arrivato alla basilica milanese dei santi Nereo e Achilleo. Una folla di persone comuni. Ore prima della cerimonia funebre la chiesa e il piazzale antistante erano gremiti di persone intervenute per omaggiare il cantautore amatissimo stroncato da un tumore. Alla vista della bara, ricoperta di rose bianche, è scattato un lungo applauso in piazza, mentre alcuni musicisti hanno cominciato a suonare le sue canzoni. Gli applausi sono proseguiti in chiesa nel momento in cui il feretro ha fatto il suo ingresso. Ad officiare la funzione religiosa è il parroco, don Gianluigi Panzeri. Commozione e tanto affetto per Toto Cutugno. Quello delle persone che hanno sempre apprezzato la sua musica e anche la sua personalità. “Vai Toto” ha urlato qualcuno mentre la bara, arrivata sulle note di “Africa” con sopra un cuscino di rose bianche e una rosa rossa, entrava nella chiesa milanese in una mattina in cui il caldo torrido non è bastato a tenere lontani quelli che volevano dare l’ultimo saluto al cantautore.
Pupo ai funerali di Toto Cutugno: “Sue melodie immortali, non so quelle dei ragazzi di oggi”
“Io sono qua perché volevo molto bene a Toto, lo stimavo molto come artista. In genere non sono per andare ai funerali, ci partecipo sempre malvolentieri. Ma sono qui perché veramente lui era una persona speciale”. Così Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, uscendo dalla basilica milanese, parlando con l’Adnkronos. A chi gli chiede se Toto Cutugno sia dovuto morire per essere riconosciuto come un artista internazionale, Pupo risponde: “Questo è un destino che purtroppo accomuna parecchi artisti di una certa categoria. Come potete sentire -dice indicando le persone che stavano cantando in chiesa ‘L’italiano’- le sue musiche e le sue melodie sono immortali“. Mentre, aggiunge, “non so se tra 50 anni canteranno ancora le canzoni dei ragazzi di oggi. Spero di sì”.
Morandi: “Gli devo tanto rispetto e amicizia”
“Ho grande rispetto per Toto. Ha scritto per tanti artisti e per tanti interpreti internazionali. Gli devo tanto rispetto e tanta amicizia”. Così Gianni Morandi uscendo dalla basilica milanese dei santi Nereo e Achilleo. “Negli ultimi tempi -ricorda Morandi- non l’ho visto molto, ma l’ho frequentato tanto. Lo conoscevo da una vita. Riconosco la sua arte come interprete, ma soprattutto come autore. ‘L’Italiano’ è una delle canzoni italiane più famose al mondo. E non ha scritto solo quella.”. A chi gli chiede se ritenga che Cutugno sia stato un po’ bistrattato in Italia, risponde: “Io credo di no. Qualcuno diceva che era un cantautore troppo popolare, io dico che è stato al livello di tutti gli altri. Piaceva non solo in Italia, ma anche all’estero”.
Il parroco: “Ha lasciato un bel segno nel mondo”
Al termine della cerimonia funebre è stata diffusa ‘Emozioni’, una delle più belle canzoni del cantautore scomparso martedì scorso a Milano. Ad accompagnarlo, la moglie Carla e il figlio Nico. Nella piazza antistante la chiesa sono stati liberati palloncini con sopra disegnate delle note musicali. E le persone che attendevano all’esterno hanno iniziato a cantare ‘L’Italiano’. Il carro funebre ha quindi lasciato la basilica, diretto al cimitero di Lambrate dove la salma di Toto Cutugno verrà cremata. “Toto era un uomo buono, semplice e accogliente. Ha lasciato un bel segno nel mondo, non è passato inutilmente”: uno dei passaggi dell’omelia del parroco della basilica milanese , don Gianluigi Panzeri. “In questa stessa chiesa -ha ricordato il parroco- si è celebrato il matrimonio di Toto con sua moglie Carla, nel 1971″.