Taiwan, il fondatore di Foxconn, Terry Gou, si candida alle presidenziali: “Non saremo la prossima Ucraina”
“Non saremo la prossima Ucraina”: con questa frase ad effetto il 72enne tycoon Terry Gou, fondatore di Foxconn, la multinazionale taiwanese che produce componenti elettronici per i più grandi brand del pianeta come Apple, Microsoft, Amazon, Nokia e Sony, ha annunciato la sua discesa in campo in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo gennaio a Taiwan.
Il miliardario si presenta come “indipendente” e denuncia come Taiwan, con il Dpp, il Partito democratico progressista della presidente Tsai Ing-wen, stia diventando “la prossima Ucraina”, teatro di un conflitto che va avanti da oltre 18 mesi a causa dell’invasione russa.
Il riferimento è alle tensioni tra la Cina e Taiwan: Pechino considera l’isola, di fatto indipendente, una “provincia ribelle” da “riunificare”. Il Dpp è su posizioni pro-indipendenza.
Interpellato sui rapporti con il governo cinese, Gou – con un passato nel Kuomintang, il partito che propugna la riunificazione cinese ed è da sempre estremamente contrario all’indipendenza taiwanese – ha assicurato: “non sono mai stato sotto il controllo” del Partito comunista cinese.
Dovrà raccogliere almeno 290mila firme per potersi presentare formalmente come candidato indipendente.
Il suo annuncio è arrivato settimane dopo la proposta di un’alleanza tra i partiti di opposizione nel tentativo di battere il Dpp alle urne.
Il voto del 13 gennaio 2024 vedrà l’attesa sfida tra il vice presidente William Lai (Lai Ching-te) del Dpp, il sindaco di Nuova Taipei, Hou Yu-ih del Kuomintang, e il leader del Taiwan’s People Party (Tpp), Ko Wen-je.
Lai è considerato il favorito. I candidati potranno registrarsi tra il 20 e il 24 novembre prossimi.
Secondo la stampa giapponese, la decisione di Gou potrebbe andare a favore di Lai perché la discesa in campo del fondatore di Foxconn potrebbe frammentare ulteriormente il voto a Taiwan. E il Kuomintang ha già bollato come “profondamente deplorevole” la decisione di Gou che, secondo il partito, rinnegherebbe così la promessa di aiutare Hou a vincere nel 2024.