Povia: “Mi piace la Meloni, ma sono di destra a modo mio. Berlusconi mi parlò di un colpo di Stato”

9 Ago 2023 9:48 - di Penelope Corrado
Povia

Giuseppe Povia si racconta in un’intervista a Daniele Priori su Libero e svela il suo lato più politico, al di là delle canzoni spiazzanti e delle sue campagne social controverse. Dopo il Sanremo vinto col verso del piccione di Vorrei avere il becco, nel 2006, fino alla polemiche dure in ambito sociale, iniziate con Luca era gay del 2009 e mai finite fino a oggi, quando, nonostante l’oblio radiotelevisivo calato su di lui, Povia continua a cantare anche senza sosta.

Povia cita il “golpe” del 2011 subito da Berlusconi

«Sto vicino alla gente – dice il cantautore toscano – canto anche temi che non canta nessuno. Forse per questo mi apprezzano e c’è richiesta. Le feste di piazza sono le più difficili, se conquisti la gente lì, puoi farlo ovunque». Senta, di lei dicono sia un uomo di destra. Questo governo e la nuova Rai nata dalle sue nomine, le piacciono? «Se cantare in difesa di bambini, lavoratori, libertà, Costituzione, contro la droga e per il bene nazionale vuol dire essere di destra, allora ok. E mi piacciono pure il Governo Meloni e la nuova Rai». Inevitabile la domanda su Silvio Berlusconi, al quale Povia dedicò anche un brano “Era meglio Berlusconi”.  «Mi è dispiaciuto molto della sua morte – racconta Povia a Libero – È stato un politico imprenditore molto intelligente con pregi e difetti come tutti». Per poi raccontare un aneddoto finora inedito. «L’ho conosciuto nel 2017 quando ho pubblicato Era meglio Berlusconi. Mi ha invitato a Palazzo Grazioli e mi ha fatto i complimenti. Abbiamo scambiato qualche battuta breve sull’Italia, sul Milan e sul simpatico colpo di stato subìto nel 2011». Il riferimento è alla caduta del governo di centrodestra, sotto il peso dello spread, con l’arrivo del governo tecnico guidato da Mario Monti.

“Questo governo è più vicino alle mie posizioni rispetto ai precedenti”

Povia risponde anche alle accuse di essere “complottista”. «Quando chiedo in cosa, non rispondono o linkano profili fake di Povia. Spessoci casca pure qualche cronista. Quando canto un tema mi documento, come si può pensare il contrario?». Ha mai pensato all’idea di scendere in politica? «Mai, non mi appassiona la… partitica». A parte ciò, quale secondo lei è una priorità per il nostro Paese? «Oddio… credo il controllo del sistema monetario». All’intervistatore che gli ricorda il suo essere di destra ma, Povia ricorda alcuni suoi brani impegnati. «In Luca era gay racconto una storia, in Mia sorella pure, in Dobbiamo salvare l’innocenza denuncio la pratica vergognosa dell’utero in affitto. La Verità del Sanremo 2010 parla di una vita oltre la morte. Il governo non so come la pensi ma che sia più tradizionale non ci sono dubbi». Infine, svela il sogno di tornare al Festival di Sanremo. «Ci provo da anni. Ho un progetto importante dedicato alle mie due bimbe adolescenti Emma e Amelia ma è solo un sogno. Sono produttore indipendente ed è ancora più difficile rientrare».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *