Londra trasferisce i primi richiedenti asilo su una chiatta: “Alloggi adeguati, gli hotel costano troppo”

8 Ago 2023 9:14 - di Laura Ferrari
chiatta, profughi, londra

Nel Regno Unito, sulle coste dell’Inghilterra meridionale, sono saliti sulla chiatta affittata dal governo i primi richiedenti asilo. Il ministro dell’Interno ha assicurato che e’ “un posto sicuro in cui le persone possono vivere e rimanere”. Lunedì 7 agosto, durante il giorno e fino a tutta la sera, ne sono arrivate diverse decine, alcuni da un hotel di Bournemouth. Un altro dei ministri, Sarah Dines, ha assicurato che il numero delle persone alloggiate sulla chiatta potrebbe aumentare rapidamente fino a raggiungere un massimo di 500 unità nelle prossime settimane. Il barcone nel porto di Portland, nel Dorset “sarà utilizzato per ridurre l’insostenibile pressione sul sistema di asilo britannico e ridurre i costi per i contribuenti causati dal significativo aumento degli attraversamenti della Manica”, ha spiegato il governo.

Non solo la chiatta: tra le opzioni per i migranti anche un’isola nell’Atlantico

La chiatta, ormeggiata da alcuni giorni nell’isola del Dorset, nel canale della Manica, è dotata di oltre 200 stanze e accoglierà unicamente richiedenti asilo uomini e non sposati. La Bbc riferisce che in queste ore il governo conferma che la soluzione è confortevole e non creerà problemi ai suoi ospiti, oltre a risultare più economica delle sistemazioni negli alberghi. Dall’ufficio del premier Sunak intanto smentiscono che il governo intederebbe trasferire entro domenica 500 persone, chiarendo che quella cifra si riferisce alla capacità d’accoglienza della piattaforma, e che sul riempimento della Bibby  “non ci sono date”. Tuttavia Steve Valdez-Symonds, direttore per i diritti dei rifugiati e di Amnesty International ha dichiarato: “Sembra che non ci sia niente che questo governo non sia disposto a fare per far sentire i richiedenti asilo sgraditi e insicuri in questo paese”. Il responsabile ha paragonato la chiatta alle carceri allestite “nei relitti di epoca vittoriana”, quindi ha definito la Bibby Stockholm “un modo assolutamente vergognoso di ospitare persone fuggite da terrore, conflitti e persecuzioni”, oltre che essere “traumatizzante”.

Alle accuse, la sottosegretaria all’Interno, Sarah Dines ha risposto affermando che sarà assicurata una sistemazione “basilare ma adeguata”, ammettendo che la volontà è quella di inviare “un forte messaggio” riguardo all’assenza di “una sistemazione di lusso”, come potrebbe essere intesa quella in albergo, per la quale il governo britannico afferma di spendere 6 milioni di sterline al giorno. Non solo, Dines ha aggiunto che si stanno esaminando “tutte le possibilità” per affrontare la crisi dei migranti, anche quella di trasferirli nell’isola dell’Ascensione nell’Atlantico meridionale.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *