Loch Ness verso la più grande battuta di caccia al mostro di tutti i tempi: pronti anche i droni (video)
Le acque del più grande e più noto lago della Scozia, il celebre lago di Loch Ness, hanno raggiunto il loro livello più basso da decenni. Lo rivelano i dati dell’Agenzia scozzese per la tutela dell’ambiente, facendo scattare non solo l’allarme siccità, ma anche una nuova battuta di caccia al mostro.
Qualche settimana fa, c’è stata una moria di pesci nel fiume Ness a causa dell’abbassamento improvviso del livello dell’acqua di 100 millilitri, perché uno dei ruscelli che si immettono nel fiume si è seccato, dicono ai quotidiani britannici i pescatori scozzesi.
Complice l’allarme siccità e il livello di acque basse sta quindi per partire una nuova caccia al mostro. Il Loch Ness Centre ha infatti invitato i “cacciatori di mostri” a unirsi per quella che ha definito come la più grande ricerca del mostro d Ness di tutti i tempi.
Il Centro ha affermato questa settimana che la tecnologia moderna come i droni con telecamere che producono immagini termiche del lago aiuteranno a «esplorare le acque in un modo che non è mai stato fatto prima». La nuova ricerca in acque superficiali per il leggendario Nessie, prevista per il fine settimana del 26 e 27 agosto, è annunciata come la più grande del suo genere da quando il Loch Ness Investigation Bureau ha studiato il lago per i segni del mostro nel 1972. Il ‘LOCH Ness Center’ si trova presso il vecchio Drumnadrochit Hotel, dove nel 1933 il manager Aldie Mackay riferì di aver avvistato una “bestia d’acqua” nel lago, poi diventato miniera di aneddoti, leggende e fonte d’ispirazione per romanzi e film.
Caccia al mostro di Loch Ness: appuntamento l’ultimo week end di agosto
Tra le numerose teorie o spiegazioni che sono state avanzate nel corso degli anni, si è passati dalla teoria di un esemplare di rettile marino preistorico a quella di anguille giganti, per poi arrivare anche a quella più banale di elefanti da circo che nuotavano nel lago.
Il team schiererà droni dotati di telecamere a infrarossi in modo che possano produrre immagini termiche dell’acqua dall’aria. Sarà impiegato anche un idrofono per rilevare i segnali acustici sott’acqua. Ai volontari verrà chiesto di tenere d’occhio eventuali interruzioni o altri movimenti in acqua, con la guida di esperti su cosa cercare e come registrare i risultati. «Chi si unirà a questa ricerca di superficie su larga scala – ha detto alla BBC Alan McKenna del LOCH Ness Exploration avrà una reale opportunità di contribuire personalmente a questo affascinante mistero che ha affascinato così tante persone da tutto il mondo».
Dev’essere un tentativo per rilanciare il turismo in regioni poco visitate!