L’Aquila, così la Perdonanza diventa (anche) un grande evento pop. Biondi: “Raccontiamo la nostra bellezza riconquistata”
Con lo spegnimento del Fuoco del Morrone e il concerto di Gianni Morandi si è chiusa ufficialmente ieri sera a L’Aquila la 729esima Perdonanza Celestiniana. Il rito, che è patrimonio immateriale dell’Unesco, è conosciuto anche come il “primo Giubileo della storia” e concede indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, entri nella basilica di Santa Maria di Collemaggio. Ma le celebrazioni, che hanno preso il via il 23 agosto, rappresentano anche una grande festa laica, negli ultimi anni diventata il simbolo della rinascita di questa città che a vederla oggi quasi ci si dimentica del devastante terremoto del 2009.
La Perdonanza Celestiniana e la rinascita dell’Aquila
Il corso dell’Aquila, impresso nella memoria di tutti come cumulo di macerie, è oggi un elegante centro cittadino, tornato a popolarsi di negozi, locali e, soprattutto, vita. Una rinascita voluta con tutte le forze dagli aquilani e accompagnata con tenacia dal sindaco Pierluigi Biondi, al suo secondo mandato e sotto la cui amministrazione “L’Aquila riprende il volo”, come ha testimoniato anche l’ultimo numero di Io donna, l’inserto del Corriere della Sera che ha dedicato un reportage alla città e alla sua offerta culturale.
Il sindaco Biondi: “Raccontiamo all’Italia e al mondo la nostra bellezza riconquistata”
“Sarà una settimana tutta da vivere in una città che racconta di nuovo anche quest’anno all’Italia e al mondo la sua bellezza riconquistata”, ha detto il sindaco in apertura della Perdonanza, dando poi puntualmente conto degli eventi sui propri social, restituendo in questo modo tutta la dimensione di un evento collettivo, di una comunità “più viva che mai”. Una battaglia – più che una scommessa – vinta puntando sull’identità, sul radicamento, su ciò che fa dell’Aquila L’Aquila e investendo sulla speranza. Ogni anno puntando a un pezzo in più, non solo nel senso letterale della ricostruzione.
Il ritorno della Bolla di Celestino a Palazzo Margherita
Alla Perdonanza di quest’anno la città, che lo scorso anno era stata onorata dalla presenza del Papa, ha potuto festeggiare anche il ritorno della Bolla di Celestino V a Palazzo Margherita, dal quale mancava dall’anno del terremoto. Ad accompagnarla c’è stato il corteo in costume, col suo suggestivo seguito di sbandieratori, gonfaloni, tamburi, lanterne, simboli sacri. “La mia Perdonanza è anche speranza. Un bimbo di un anno nel corteo storico con mamma e papà. Un giovanissimo che legge la messa per Celestino. Un fiero sbandieratore in erba. Piccole donne che portano la luce, nonostante la pioggia. La mia città, anno dopo anno, non guarda soltanto. Partecipa. E dona ai nostri figli quanto di più caro abbiamo. Questo è il vero spirito della capitale del perdono, della pace e della riconciliazione”, ha scritto Biondi su Facebook, da dove ha anche salutato e ringraziato i tanti volontari e i molti artisti che hanno contribuito al successo di una edizione “straordinariamente partecipata”.
Da Mahmood a Gianni Morandi: così la festa religiosa diventa un grande evento pop
All’Aquila per la Perdonanza di quest’anno, sul palco allestito davanti alla basilica di Collemaggio, sono arrivati, tra gli altri, Mahmood, Mr. Rain, Paola Turci, i Coma Cose, Al Bano, il già citato Morandi, accompagnati dal maestro aquilano Leonardo de Amicis, che è tra l’altro tra i direttori di orchestra che abitualmente calcano il palco di Sanremo, dove tornerà anche nel 2024. E poi, ancora, solo per citarne alcuni, Eleonora Abbagnato, i Negramaro, Teo Teocoli a costruire un cartellone degno, più che di un capoluogo, di una capitale. Non solo del perdono.