La minaccia di Wilson, ad di Ryanair: “Ritirate il decreto o taglio i voli”. Ma lancia 5 rotte per Alghero
«Purtroppo, mentre Ryanair sta investendo e guidando la crescita per la Sardegna con investimenti reali, il governo italiano sta facendo il contrario con il suo decreto sul price cap fuorviante e illegale che avra’ la conseguenza non intenzionale di allontanare gli investimenti Ryanair dalla Sardegna nell’estate e nell’inverno 2024». Da una parte l’ad della compagnia irlandese, Eddie Wilson, annuncia il lancio di “5 rotte nazionali da/per Alghero per l’inverno ’23 con oltre 30 voli settimanali che collegano la Sardegna con le principali destinazioni continentali. Dall’altra minaccia il governo italiano: «Se questo nuovo decreto non verrà ritirato – dice Wilson – Ryanair sarà purtroppo costretta a ridurre la capacita’ dalla Sardegna e dalla Sicilia, il che significherà meno passeggeri a tariffe più elevate».
Wilson esalta il libero mercato ma nel 2022 ha incassato 15 milioni di euro dalla Sicilia
Al ricatto dell’imprenditore irlandese replica indirettamente Renato Schifani. Intervenendo stamattina alla trasmissione Agorà, su Rai3, il presidente della Regione Siciliana ricorda: «Avevo segnalato già a dicembre dell’anno scorso il cartello tra Ita e Ryanair, nel senso che di fatto hanno stipulato un accordo tra loro per non farsi concorrenza, applicando prezzi al rialzo. E avevo già denunciato questo scandalo all’Antitrust sia durante il periodo natalizio che, poi, a Pasqua. Attendiamo risposta da quella autorità. Adesso il caso è esploso a livello nazionale ed è giusto risolverlo complessivamente». Schifani aggiunge poi «che Ryanair da un lato esalta la libertà del mercato, dall’altro però intasca i contributi: dall’aeroporto di Palermo ha ottenuto 15 milioni di euro nel 2022».
“Perché Ryanair ha paura del decreto se non usa gli algoritmi?”
La minaccia di Wilson viene letta come un bluff Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. «Ma perché, invece di lanciare proclami ogni 3×2, non risponde a questa semplice domanda, che sorge spontanea: se Rynair non usa gli algoritmi, come da loro dichiarato, perché si agitano e si preoccupano così tanto per quel decreto che interviene solo contro gli algoritmi?». «Peraltro – prosegue Dona – un divieto all’uso degli algoritmi che difficilmente potrà trovare applicazione concreta, considerato che scatta solo se conduce a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo. Insomma, se un volo da Orio al Serio a Palermo costa 90 euro possono salire tranquillamente fino a 270 euro senza alcun problema. Un bel regalo».
Giovine (FdI): “Solo un bluff, la compagnia low cost ha bisogno dell’Italia”
Parla esplicitamente di bluff di Ryanair il deputato di Fratelli d’Italia e membro della commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera, Silvio Giovine. «Il nostro Paese rappresenta il più fiorente mercato per la compagnia aerea, quello su cui poter sviluppare e consolidare maggiormente la propria crescita, anche alla luce degli importanti appuntamenti internazionali che l’Italia ospiterà nei prossimi anni, dai due Giubilei 2025 e 2033, alle Olimpiadi del 2026: solo a Ryanair non conviene lasciare l’Italia, non di certo il contrario». Difendendo l’intervento del Mimit sul fenomeno del caro prezzi che sta interessando, in particolar modo, i voli da e verso Sicilia e Sardegna, il deputato di FdI osserva: «Il governo Meloni è intervenuto a tutela dei cittadini, nel rispetto delle regole del libero mercato e delle prerogative d’azione dello Stato. Bene ha fatto il ministro Urso a sottolinearlo all’ad di Ryanair, in quanto lo Stato ha il dovere di intervenire dinanzi a pratiche che non rispondono alle regole di mercato e che danneggiano i consumatori a discapito del solo interesse delle compagnie aeree».