Il momento dello schianto dell’aereo di Prigozhin (video). Spunta il giallo del secondo jet atterrato a Mosca

23 Ago 2023 20:50 - di Vittorio Giovenale
Prigozhin, Putin, video

Un secondo jet “di proprietà di Yevgeny Prigozhin, un Embraer ERJ-135BJ con il numero RA-02748, è atterrato all’aeroporto Ostafyevo vicino a Mosca”. Lo riferisce su Telegram l’account Grey Zone vicino al gruppo Wagner, che precedentemente aveva riferito che questo secondo aereo stava volando sui cieli di Mosca.

Secondo Grey Zone, l’aereo schiantatosi oggi nella regione di Tver, sulla cui lista dei passeggeri risulta Prigozhin, sarebbe stato abbattuto dalla contraerea. “Su dove si trovi lo stesso Yevgeny Prigozhin al momento non ci sono dati precisi”, conclude l’account vicino al gruppo Wagner. Tuttavia, fonti del gruppo paramilitare russo Wagner hanno confermato al canale telegram Brief la morte di Yevgeny Prigozhin. Il presidente russo Vladimir Putin è intanto apparso sul palco del concerto a Kursk allo spettacolo di gala in occasione dell’80esimo anniversario della vittoria nella battaglia di Kursk. Lo segnala la Tass.

La vendetta di Putin? Le immagini dello schianto

 

“Prigozhin era un morto che cammina”

In Ucraina, con l’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022, lo chef di Putin diventa uno dei protagonisti della guerra. In primavera Prigozhin si fa fotografare in mimetica, nel Donbass. Mettendo in chiaro, anche nei confronti del Cremlino, che l’operazione speciale si regge anche sulla Wagner e – a detta del suo fondatore – sui 50mila uomini da lui schierati. A novembre, la Wagner viene inclusa dall’Eurocamera nella lista delle organizzazioni terroristiche. Prigozhin risponde mostrando il suo regalo agli eurodeputati: la custodia di un violino, con dentro un martello insanguinato. Dall’Ucraina i video del capo della Wagner aumentano esponenzialmente, così come la crudezza delle immagini da lui postate. E anche le sue invettive: prima contro le colombe russe, poi contro i vertici militari, più volte tacciati di incompetenza. A partire dal ministro della Difesa Sergei Shoigu, colpevole a suo dire di aver abbandonato la Wagner sul fronte di Bakhmut senza munizioni né supporto aereo, e perfino di aver bombardato una sua base. E’ l’inizio della fine dell’idillio tra Prigozhin e il Cremlino. La marcia degli ammutinati verso Mosca del 24 giugno segna il punto di non ritorno: da quel giorno, per chi conosce le cose russe, Prigozhin diventa “un morto che cammina”.

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