Il Louvre unisce moda e arte: la Vittoria di Samotracia in passerella con Zendaya

30 Ago 2023 11:48 - di Massimo Farina
Louvre

Dopo tè, magliette, automobili e custodie per telefonini, il Louvre si lancia ora in una collaborazione nel mondo della bellezza per una nuova campagna pubblicitaria. Se Lancôme mette in risalto quattro delle sue muse, l’attrice Zendaya, la cantante Aya Nakamura, l’attrice Amanda Seyfried e la modella He Cong, il museo di Parigi espone nove capolavori del dipartimento di scultura che hanno ispirato Lisa Eldridge, direttrice della creazione make-up di Lancôme: la Venere di Milo, la Vittoria di Samotracia, Corine, Diana di Gabies, la Ninfa con lo scorpione, Eco, Igea, l’Ermafrodito e la Venere di Arles. “La scelta della Venere di Milo, della Ninfa con lo scorpione o anche della Diana di Gabies come ambasciatrici di questa campagna permette alle immagini iconiche e stimolanti dell’antichità di viaggiare e di confrontarle con rappresentazioni e canoni contemporanei”, dicono dal museo parigino.

La storia dell’arte e della bellezza, del suo ‘fare e della sua ricerca, sono intimamente legate. Le statue non sono stati gli unici elementi del Louvre ad aver ispirato i prodotti nati dalla recente collaborazione. Anche Lisa Eldridge è rimasta segnata dalle luci e dai colori delle sale del museo. Per comporre la tavolozza degli ombretti (a 100 euro), la direttrice della creazione del trucco ha ripreso i colori della Galleria Richelieu.

La scelta del Louvre

In “Lancôme x Louvre ” il concetto di bellezza è associato sia al canone classico dei corpi idealizzati dell’antica Grecia sia a quello delle star della cultura pop odierna. “La cultura pop, quella dell’immagine in movimento, della pubblicità, dei social network, della nostra vita quotidiana, si ispira spesso a queste rappresentazioni e immagini senza tempo, a volte molto colte, a volte molto antiche – ha detto Laurence des Cars .- Le collezioni del Museo del Louvre possono vedere Zendaya ballare in cima alla scalinata davanti alla Vittoria di Samotracia, indossando un abito i cui veli riproducono entrambe le ali della scultura e ricordano la scena mitica di Audrey Hepburn nel film “Cenerentola a Parigi” (1957). “Con questa collaborazione, il Louvre , luogo d’arte contemporanea, partecipa a questa scrittura della bellezza nel presente”, si rallegra Laurence des Cars.

La straordinaria bellezza della Vittoria di Samotracia

La Nike di Samotracia, o Vittoria di Samotracia, è una scultura in marmo pario (h. 245 cm) di scuola rodia, dalla discussa attribuzione a Pitocrito, databile al 200-180 a.C. circa e oggi conservata al Museo del Louvre di Parigi.

La Nike venne presumibilmente scolpita a Rodi in epoca ellenistica per commemorare la vittoria nella battaglia dell’Eurimedonte, in cui la flotta del re siriano Antioco III (guidata da Annibale) combatté contro una piccola flotta di navi di Rodi, che da poco si era schierata dalla parte di Roma nell’ambito della guerra romano-siriaca. L’isola di Samotracia volle commemorare il buon esito del conflitto realizzando un grande tempio votivo in onore dei Grandi Dei Cabiri che si sviluppava su più livelli, dei quali quello alla sommità era occupato proprio dalla Nike (Νίκη). L’autore è sconosciuto, e per quanto sia popolare l’attribuzione a Pitocrito si tratta tuttavia di un errore legato al frammento “Louvre Ma4194” il quale non fa parte del complesso statuario e non è in alcun modo riconducibile a Pitocrito.

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