Il Covid non c’è più, ma le poltrone aumentano: ora Crisanti vuole sfidare Zaia in Veneto
Non lo dice in modo esplicito ma un pensierino, anzi, un pensierone, ce lo sta facendo. Nonostante il Covid sia lontano, nonostante la poltrona anonima da senatore già conquistata col Pd, nonostante il flop delle inchieste nate anche sulla base delle sue “consulenze” ai giudici, Andrea Crisanti pensa di sfidare Luca Zaia alle prossime Regionali del 2025 in Veneto. “Per ora è una suggestione più che un’ipotesi con le gambe per camminare. Ma la sfida per la conquista della Regione Veneto nella primavera del 2025 potrebbe riservare una sfida che affonda le sue radici in una rivalità scoppiata in piena emergenza Covid e deflagrata anche sul piano giudiziario”, scrive oggi il Corriere della Sera.
Crisanti lancia la sfida a Zaia, dopo anni di litigi
«Durante la pandemia ho fronteggiato da solo tutte le posizioni sbagliate della Regione. La sfida a Zaia non mi fa paura. Il Veneto è contendibile. Nelle più recenti elezioni il centrosinistra ha conquistato Vicenza che è andata ad aggiungersi a Verona e Padova. La partita è aperta», fa sapere Crisanti, che nelle prime settimane della diffusione del Covid in Veneto entrò in conflitto con il governatore, per poi alimentare uno scontro finito a colpi di denunce reciproche.
“In vista del 2025 per Zaia l’ostacolo al momento non è comunque Crisanti, ma la legge che gli impedisce di candidarsi per un terzo mandato. Una condizione che lo accomuna ai colleghi Stefano Bonaccini, Vincenzo De Luca, Giovanni Toti e Attilio Fontana e a molti sindaci (da Dario Nardella a Giorgio Gori)”, ricorda però il Corriere, che riporta anche il commento ironico di un collaboratore di Zaia. «Luca non snobba nessuno, ma quando ha sentito il nome di Crisanti gli è spuntato un gran sorriso».