Elisa Claps, il Papa scrive all’Arcivescovo di Potenza: “La sua memoria sia custodita con rispetto tenerezza”

4 Ago 2023 12:03 - di Roberto Garritano
Elisa Claps

Elisa Claps scomparve il 12 settembre del 1993. Solo 17 anni dopo il suo cadavere venne ritrovato nella chiesa della SS Trinità di Potenza, che da allora è chiusa e che tra poche settimane dovrebbe riaprire al culto. E Papa Francesco, che nove anni fa telefonò alla mamma della giovane, ha scritto una lettera all’Arcivescovo del capoluogo lucano, Salvatore Ligorio, nella quale chiede che in occasione della riapertura “si custodisca la memoria di Elisa Claps, evitando celebrazioni liturgiche di carattere festoso, e che la chiesa  diventi un luogo per la preghiera silenziosa, l’Adorazione, la ricerca del conforto interiore e spirituale, e per la promozione di una serena riflessione sulla sacralità della vita”. Il Pontefice scrive nella missiva al presule lucano che “la tragica vicenda della giovane Elisa Claps ha segnato con una ferita indelebile la storia della città” richiamando a una “riconciliazione e guarigione dei familiari”.

L’omicidio di Elisa Claps e il suo ritrovamento

Elisa Claps scomparve a soli sedici anni nel settembre del 1993. Il 17 marzo 2010, diciassette anni dopo la sparizione, i suoi resti  vennero ritrovati occultati in fondo al sottotetto della chiesa potentina della Santissima Trinità (la stessa dove Elisa si era recata il giorno della scomparsa). Il cadavere venne scoperto per caso da alcuni operai durante lavori di ristrutturazione per infiltrazioni d’acqua; oltre ai resti umani, vennero trovati anche un orologio, gli occhiali, gli orecchini, i sandali e quel che restava dei vestiti della giovane. Il reggiseno appariva tagliato ed i jeans aperti, suggerendo che la ragazza avesse subito un’aggressione a sfondo sessuale prima di essere uccisa. Per il su omicidio fu fermato e poi condannato Danilo Restivo.

Danilo Restivo, un serial killer sano di mente

Danilo Restivo, l’autore dell’omicidio, uccise un’altra donna in Inghilterra, di Heather Barnett, uccisa il 12 novembre 2002 a Charminster, un villaggio del Dorset nei pressi di Bournemouth. Per quell’assassinio fu condannato all’ergastolo, pensa che sta scontando nel Regno Unito.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi