Femminicidi: da Giulia (23 anni) ad Antonia (86) volti e storie delle 47 donne ammazzate nel 2023

1 Giu 2023 16:31 - di Vittorio Giovenale
femminicidi, donne ammazzate

Con l’assassinio dell’ispettore di polizia Pierpaola Romano, 58 anni, uccisa questa mattina da un suo collega a Roma, salgono a 47 il numero delle donne ammazzate dall’inizio del 2023. Sono 39 quelle uccise dal partner o da un ex: femminicidi che impongono la media impressionant di 8 al mese.

Gli ultimi dati ufficiali a disposizione sono quelli aggiornati al 28 maggio dal Dipartimento di pubblica sicurezza nel report settimanale pubblicato sul sito del Viminale.Dal 1 gennaio al 28 maggio del 2023, dice il report, in Italia sono stati registrati complessivamente 129 omicidi. Le vittime donne sono 45, di cui 37 sono state uccise in ambito familiare o affettivo. Ad esse vanno aggiunte quelle delle ultime ore: la poliziotta Pierpaola Romano e la 29enne Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi.

Ecco il tragico elenco delle donne ammazzate nel 2023

4 GENNAIO, GENOVA. A Pontedecimo, Giulia Donato, 23 anni, viene ammazzata a colpi di pistola dall’ex partner, una guardia giurata che prima le ha sparato, poi si è ucciso.

13 GENNAIO, ROMA. Martina Scialdone, 34 anni, brillante avvocato romano viene uccisa a colpi di pistola davanti a un ristorante dall’ex compagno Costantino Bonaiuti, 61 anni.

14 GENNAIO, BELLARIA IGEA MARINA (RIMINI). Oriana Brunelli, 70 anni, finisce ammazzata con tre colpi di pistaola dall’ex amante Vittorio Cappuccini, 80 anni. L’uomo dopo il delitto si è tolto la vita.

15 GENNAIO, TRANI. Teresa Di Tondo, 44 anni viene uccisa a coltellate dal marito, 52 anni, che dopo il delitto si impicca.

1 FEBBRAIO, CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MANTOVA). Il cadavere di Yana Malayko, 23 anni, viene ritrovato a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, in aperta campagna. Per il delitto viene accusato Dumitru Stratan, un 33enne con il quale aveva avuto una relazione.

6 FEBBRAIO, LECCO. Antonia Vacchelli, 86 anni, viene strangolata in casa dal marito Umberto Antonello, ex ferroviere.

11 FEBBRAIO, RIPOSTO (CATANIA). Melina Marino, 48 anni e la sua amica Santa Castorina, 50 anni, vengono uccise da Salvatore La Motta, 63 anni, ergastolano in regime di semilibertà e in permesso premio che aveva una relazione con Melina. L’uomo si toglie la vita poco dopo davanti alla caserma dei carabinieri.

19 FEBBRAIO, MERANO (BOLZANO). Sigrid Gröber, 39 anni, viene ammazzata a calci e pugni dal convivnte Alexander Gruber, 55 anni. Secondo l’autopsia, la donna è morta in seguito alle lesioni riportate per i calci e i pugni ricevuti dal compagno.

25 FEBBRAIO. CAPODARDO, FRAZIONE DI FERMO. Giuseppina Traini, 85 anni, viene uccisa a coltellate dal marito Giovanni Petrini, 87 anni. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio.

4 MARZO, GIARRATANA (RAGUSA). Costantina dell’Albani, 52 anni, viene ammazzata nella casa di famiglia dove stava accudendo l’anziana madre. La vittima è stata colpita con diverse coltellate dal cognato Mariano Barresi, 66 anni.

7 MARZO, ROSARNO (REGGIO CALABRIA). Iulia Astafieya, di 35 anni, ucraina, viene uccisa dal compagno, Denis Molchanov, suo connazionale.

10 MARZO, GIOIOSA MAREA (MESSINA). Maria Febronia Buttò, 61 anni, viene ammazzata a coltellate dal marito Tindaro Molica Nardo, 65 anni, che, dopo il delitto, si toglie la vita.

28 MARZO, TUORO SUL TRASIMENO, (PERUGIA). Francesca Giornelli muore strangolata dal compagno Lamberto Roscini che dopo si è impiccato.

30 MARZO, TERNI. Il femminicidio avviene in una famiglia albanese residente in Umbria. Zenepe Uruci, 56 anni, viene uccisa a coltellate dal marito Xhafer Uruci, 62 anni. L’uomo è morto qualche giorno dopo suicida nella cella del carcere dove era rinchiuso.

13 APRILE, AREZZO. Sara Ruschi, 35 anni, e sua madre, Brunetta Ridolfi, 76 anni, vengono uccise dal compagno della giovane, Jawad Hicham, di 38 anni, nella loro abitazione di Arezzo. L’uomo ha aggredito le due donne con un coltello da cucina: la suocera è deceduta sul colpo mentre la compagna è morta in ospedale.

6 MAGGIO, SAVONASafayou Sow, 27 anni, professione cuoco, originario della Guinea, si presenta a un appuntamento con una pistola semiautomatica e spara al volto della giovane camieriera Danjela Neza, 29enne di origini albanesi con la quale aveva avuto una relazione.

Donne ammazzate in contesti e regioni diverse: tutte con il comune denominatore di un maschio che non si rassegna alla separazione. Le ultime riguardano il femminicidio di Giulia Tramontano, 29 anni e quella della poliziotta Pierpaola Romano, originaria di Caserta e residente a Roma. Su Twitter la vicenda delle donne ammazzate, in particolare in merito al ritrovamento del corpo di Giulia, ha iniziato a circolare l’hashtag #losapevamotutte: avvocate, attiviste, centri antiviolenza, associazioni in questa vicenda.

Un’emergenza sulla quale si interroga inevitabilmente il mondo politico. «Siamo già al lavoro, dall’inizio della legislatura, in Senato – annuncia il senatore di FdI, Susanna Donatella Campione – e stiamo compiendo sforzi significativi per promuovere misure concrete e tempestive, al fine di fermare questo massacro di vite femminili. Sono necessarie azioni legislative incisive, sistemi di protezione più efficaci e un’educazione alla parità di genere fin dai primi anni di vita. E’ importante che le istituzioni, la società civile e le organizzazioni si uniscano nella lotta contro il femminicitio, affinché ogni donna possa vivere libera dalla paura e godere dei propri diritti fondamentali».

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