Eleonora Giorgi plaude alla Meloni: “Mi rallegra vedere che l’unica premier donna dei Paesi del G7 è italiana”
“Che bello vedere che l’unica premier donna dei Paesi del G7 è italiana. Un passo avanti straordinario”. Splendida quasi settantenne (li compirà ad ottobre), Eleonora Giorgi si racconta con schiettezza. E ricostruendo la sua complicata carriera fatta di successi e periodi silenti trova modo di rallegrarsi di vedere a Palazzo Chigi Giorgia Meloni. Si trova attualmente al Villammare Festival Film&Friends, nel cuore del Cilento, ospite della rassegna cinematografica. E parla di Rai, tv, politicamente corretto.
Meloni? Eleonora Giorgi si rallegra: “Bello che l’unica premier donna dei Paesi del G7 è italiana”
Senza reticenze, risponde alle domande di Libero, ad esempio sulla Rai, tacciata di “melonismo”. La risposta di Eleonora Giorgi non piacerà alla sinistra che straparla di “melonismo”. Per l’attrice di Borotalco, Nudo di donna e tanti altri successi non c’è nulla di più inverosimile di tale assunto. E spiega: «La tv pubblica per statuto è espressione del governo. Sarebbe una bugia dire il contrario. Nel caso del governo Meloni non mi pare abbia fatto chissà quali rivoluzioni. Ci sono stati dei cambi di orario, partenze come di Fabio Fazio; di cui però si parlava da tempo perché si sapeva che stavano avendo delle buone offerte. La Rai resta un mondo straordinario. Io la guardo dalle otto di sera in poi. E di notte la trovo ancora più bella. C’è un’offerta di altissima qualità, basti pensare a programmi come quelli di Alberto Angela o ai viaggi eccezionali di Voyager». Chissà se toccherà ad Elonora Giorgi, attrice amatissima. la stessa sorte di Sabrina Ferilli, criticata da Luxusia per i riconoscimento alla Meloni: o ancora prima ad Arisa, insultata sui social per la stessa ragione? Chi elogia il premier ultimamente si trova davanti a un plotone d’esecuzione.
Eleonora Giorgi sfata le balle sul “melonismo” della Rai
Ma la Giorgi potrà brillantemente rispedire al mittente eventuali rimostranze. Per lei parla la sua carriera e il suo pubblico. In 50 anni di carriera – dice – “nonostante il lunghissimo silenzio calato su di me, non per mia volontà, non ho subito alcun declino. Perché il pubblico, con cui ho stretto un’alleanza saldissima non mi ha dimenticata, continuando a manifestarmi attestati di stima, affetto, simpatia”. Lo dimostrano i suoi profili social. Ora Eleonora Giorgi ha intrapreso una battaglia molto significativa, che lei chiama “alleanza” contro l’ageshaming (la discriminazione anagrafica) che denuncia nel mondo del cinema.
“Vorrei più ruoli per noi anziane. Ne voglio parlare con Sangiuliano”
Vuole sensibilizzare il nostro cinema ad elaborare ruoli adatti a colleghe avanti con gli anni. “Non ci sono più quei bellissimi ruoli destinati alla terza età, interpretati dalla grande Virna Lisi. Penso che dovremmo sollecitare una maggiore riflessione su questo, anche con una lettera aperta al ministro della Cultura”. Poi, parlando di linguaggio e di politicamente ecorretto fa una riflessione contro le ipocrisie: ok, dire certe parole può offendere delle minoranze -spiega-. Ma poi rilancia: “Tra le tante minoranze di cui oggi si parla, allora perché non considerarci anche noi una minoranza? Dagospia scrive ‘vecchiaccia e carampana’ sulle donne della mia età…”. Già, non è bello…