Drogato, ubriaco ma pentito. Elio Persico, lo skipper dello schianto di Amalfi: “Ho rovinato la mia vita”
“Ho rovinato la mia vita, non vi ho visto proprio”, avrebbe detto Elio Persico, lo skipper di Massalubrense, al capitano della nave investita dopo aver preso atto del disastro combinato con lo schanto del motoscafo da lui guidato e la morte di Adrienne Vaughan, 45enne statunitense e presidente del Bloomsbury Usa.La donna era su un gozzo a motore guidato da Persico, che ha impattato violentemente contro il veliero: con lei, il marito Mike, rimasto lievemente ferito, la figlia di 12 anni e il figlio di 8 anni, illesi.
Elio Persico positivo ad alcol e droga
Lo skipper della barca, un 30enne campano, è risultato positivo ai test tossicologici: si sarebbe messo alla guida dell’imbarcazione – presa a noleggio dalla famiglia statunitense presso una società di Massa Lubrense – sotto effetto di cocaina e alcol. Secondo i giornali locali, Persico era molto ambito dalle società di navigazione in quanto madre lingua inglese, per la madre anglosassone. Per questo a lui erano affidati gli incarichi di clienti inglesi ed americani da parte della società di navigazione per la quale lavorava.
Due ipotesi di reato a carico dello skipper
La procura di Salerno lavora su due ipotesi di reato – omicidio colposo e naufragio colposo – nelle indagini sull’incidente in mare, ha aggiunto il procuratore Borrelli sottolineando che finora nelle indagini sono state ascoltate oltre 70 persone, tra cui il marito della vittima ricoverato in ospedale che verrà nuovamente sentito appena le sue condizioni di salute miglioreranno.
Dalle immagini registrate dai passeggeri del “Tortuga” – finite in rete e diventate virali – è possibile ripercorrere gli istanti immediatamente successivi alla tragedia: la musica a bordo del veliero viene abbassata improvvisamente, i balli e le risate s’interrompono e lo sconforto prende il sopravvento. “Oh my God”, grida più di un passeggero, affacciandosi sul lato sinistro della barca e scorgendo il gozzo distrutto nell’impatto. Un disastro che ha funestato il matrimonio di una coppia straniera che aveva scelto di festeggiare a bordo del “Tortuga” e che, soprattutto, ha trasformato in tragedia le vacanze in Italia della famiglia statunitense.
La difesa dell’indagato: “Dinamica da chiarire”
”Rimaniamo estremamente cauti in ordine alla dinamica dell’incidente. Ho già rappresentato che ci sono diversi punti che, di certo, l’indagine in corso contribuirà a chiarire. E’ doveroso attendere rispettosamente l’esito dell’esame autoptico, delle perizie tecnico-cinematiche del sinistro. In questa logica si contestano e stigmatizzano le dichiarazioni riportate su alcuni quotidiani e attribuite al comandante del Tortuga, che oltre ad essere inopportune, vista l’indagine in corso, costituiscono un inaccettabile tentativo di indirizzare le indagini”. Lo spiega all’Adnkronos l’avvocato Liberato Mazzola, legale difensore dello skipper 30enne che guidava il motoscafo. “Il mio assistito – aggiunge l’avvocato – prova ovviamente grande sgomento per questa tragedia, anche in quanto riveste il ruolo di skipper professionista da oltre un decennio. Nel contempo, ha risposto prontamente alle domande che il pm gli ha posto nell’immediatezza dei fatti al fine di contribuire alla ricostruzione dei fatti”.