Donna uccisa dalla legionella dopo la doccia: anche l’amministratore di condominio tra gli indagati

23 Ago 2023 16:44 - di Luisa Perri
legionella doccia

Ci sono alcuni indagati per la morte di una donna per legionella in una palazzina Ater di Sulmona, nell’Aquilano. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona ha accolto la richiesta del Pm e ha accordato una proroga di sei mesi all’attività investigativa in corso.

La vittima era una nota parrucchiera di Sulmona

Luciana Pantaleo, 64 anni, è morta il 21 ottobre dello scorso anno. La donna, che era una nota parrucchiera del centro abruzzese, contrasse un’infezione da legionella, probabilmente dalla doccia della sua abitazione, in un condominio di edilizia residenziale pubblica su viale XXV Aprile. Sempre nello stesso periodo un’altra inquilina dello stesso palazzo ha avuto un’infezione da legionella, ma quest’altra donna si era salvata. L’ipotesi di reato per il quale la procura procede della Repubblica del tribunale di Sulmona procede è ‘omicidio colposo’. Tra gli indagati vi sarebbero il responsabile legale dell’Ater e il titolare dell’impresa che, un anno fa a settembre, installò delle nuove caldaie negli appartamenti del condominio.

Legionella killer: la donna morta a Sulmona contagiata dall’acqua della doccia

A confermare la causa del decesso è stata la scheda Istat rilasciata dal nosocomio, acquisita dal magistrato titolare dell’inchiesta insieme alle cartelle cliniche e all’intera documentazione medica che fa capo ai nosocomi di Sulmona (dove è stata svolta la diagnosi) e di Roma, dove la donna è deceduta poche ore dopo il ricovero. L’inchiesta è scaturita dalla denuncia querela, presentata a metà gennaio, dalla famiglia della 64enne che ha chiesto alla Procura di fare chiarezza sulla vicenda e stabilire se sussistano eventuali imperizie od omissioni sulle procedure adottate nella fase di installazione di una caldaia.

Nella comunicazione che la Asl ha notificato ai familiari della donna, all’amministratore del condominio, all’Ater e al sindaco della città, si evince che il batterio della legionella era presente nella doccia e nel lavabo con positività elevata pari a diecimila. Ciò significa che i terminali andavano cambiati mentre sulle altre tubature era necessario eseguire lo shock termico nonché la pulizia di filtri.

La presenza della legionella nelle due abitazioni della stessa palazzina ha portato a un intossicato grave e a un decesso. Se infatti a casa della prima contagiata, poi guarita, la carica era più bassa (tremila), nell’alloggio della 64enne deceduta si è registrata una più alta concentrazione del batterio. Spetterà agli inquirenti capire a chi spetava impedire che il batterio della legionella circolasse nelle condotte idriche delle due abitazioni.

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